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martedì 22 febbraio 2011

DIBATTITO SUL TEMA "VOGA GARDESANA-VOGA VENETA: TECNICHE A CANFRONTO" - MERCOLEDI' 2 MARZO ORE 21:00







E' confermato per mercoledì 2 marzo alle ore 21.00, nella sala sociale della sede della Canottieri Mestre, il dibattito sul tema "Voga Gardesana-Voga Veneta: tecniche a confronto". Durante la riunione aperta a tutti, anche con l'aiuto di filmati mirati, verranno fatte delle considerazioni ed osservazioni riguardanti la biomeccanica dei gesti tecnici che caratterizzano i due diversi modi di vogare in piedi e l'evoluzione che i materiali usati (forcole, remi, paglioli etc) hanno avuto nel tempo per assecondare al meglio il gesto. Tutti sono invitati a partecipare e condividere la propria esperienza. Per ulteriori informazioni e chiarimenti contattare



RUGGERO ZANNINI - CELL.329 4946649






14 commenti:

Francesco ha detto...

Mi piace l' argomento, ma forse era il caso di proporre il confronto delle due tecniche attreverso la spiegazione di due tecnici....ognuno per la propia.
E' comunque una buona idea, può essere un primo passo verso un vero confronto che porti alla conoscenza per favorire il rispetto e l'unione.

Pierfrancesco Maffezzoli

A modo mio ha detto...

Incontro interessante anche se non so se potrò esserci.
Diciamo però che non c'è moltissimo in più da capire per gli addetti ai lavori... resta solo da provare da un punto di vista pratico.
La voga gardesana per tipologia soprattutto di leve in gioco e di grandezza delle pale (e secondariamente per il tipo di imbarcazione) è più adeguata per sprint di breve distanza. Sulle distanze corte, anche vogando alla veneta, vince più la forza che il dettaglio stilistico della vogata.
La voga veneta, eseguita correttamente, imprime meno forza alla singola palata rispetto alla voga gardesana e più fluidità nello spostamento del baricentro del rematore all'interno dell'imbarcazione. Si adatta meglio alle distanze lunghe dove conta minimizzare lo sforzo ed aumentare la durata delle propre prestazioni.
Ma dire che una è meglio dell'altra è sbagliato. Sono modi diversi di vogare. E credo che in ottica di federazione (FICSF e evoluzioni del Coordinamento) si possa arrivare a pensare a specialità diverse nell'ambito dello stesso soggetto federativo.
Ad esempio per distanze corte si voga con remi più lunghi e pale più larghe, per distanze più lunghe si vogano remi più corti e con pale più piccole. L'importante sarebbe trovare il giusto modo di mettersi d'accordo tutti, senza andare a cercare già in partenza divisioni fra FICSF e un'ipotetica federazione per la voga veneta.
Magari questo confronto tra stili di voga diverso potrebbe essere uno spunto di avvicinamento tra i due mondi.

Me ha detto...

Credo di aver sentito almeno mille volte le conclusioni zaniniane su questo dibattito, viziate da alcuni pregiudizi teorici conservativi alla base dell'analisi. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole.
Innanzitutto penso sia sbagliato autonominarsi professori in qualcosa che non si conosce.
Mi sembra che si stia perdendo un oceano di tempo nei confronti sulle lavagne, mentre si evitano accuratamente tutti i luoghi in cui ci si può veramente confrontare. Qualche grammo in più di concretezza e meno congressi e assemblee con proclami d'intenti, per favore!!!

Paolo ha detto...

A modo mio, alcune tue considerazioni le condivido. E l'elaborazione teorica è la base di qualsiasi sviluppo tecnico, quindi necessaria. E' importante saper riflettere e sviluppare confronti. Poi però diventa necessario operare per prove empiriche per verificare la tenuta delle ipotesi, valutando che elaborazioni dottrinali abbiano pratici riscontri anche sul campo.
Noto spesso e volentieri il pregiudizio che la vogata "gardesana" sia pura forza. Si tratta di una remata forse meno composta ma estremamente complessa da apprendere alla stessa maniera della veneta (poi bisogna vedere anche chi la pratica). Riprende (consapevolmente) molti assunti di base del canottaggio, ad esempio la necessità di passata rapida-potente e ripresa composta con una frequenza tra le 30 e le 32 palate per incidere poco sullo scorrimento della barca. Sfrutta molto il peso del corpo e consente risparmio aerobico, anche se implica maggior dispendio muscolare. Magari è vero che è più efficace sull'esplosività e meno sul lungo, magari no. Per scoprirlo si prendono due barche uguali con armi diversi, le si mette su un percorso corto e su uno lungo e si vede chi arriva prima. Probabilmente l'armo veneto, ma finchè non si è provato non si sa ed è ipotesi.
Credo che il nostro sport sia solo all'inizio. Le tecniche sviluppate finora sono il frutto di elaborazioni parziali e confronti locali, influenzate da condizionamenti ambientali e di prassi d'utilizzo. I mezzi e le barche nascevano a scopi pratici, mentre qui si discute su mezzi performanti da competizione e sulla massima resa della vogata. E' un altro capitolo. Tutti i metodi di voga ed i tipi di barca meritano rispetto in quanto frutto di esperienza intelligenza e tradizioni, non ce n'è uno meglio dell'altro perchè chi li ha elaborati ha risposto alle esigenze con cui localmente si confrontava.
Quello delle barche da gara è a mio avviso il passo successivo e dovrebbe essere il prodotto di un confronto pratico capace di mettere a confronto tutte le esperienze locali per estrarne il meglio. Probabilmente, ne sono fermamente convinto, il prodotto finale sarà un'ibridazione di tecniche e forme. Che porterà ad un'arricchimento complessivo. Ma se per paura di vincere o perdere ci si sottrae al confronto, si rimane esattamente dove siamo ora.

A modo mio ha detto...

@Paolo- sono essenzialmente d'accordo con quanto affermi... d'altro canto solo un confronto pratico può dare riscontri imemdiati e sensazioni valutabili da noi umani.
Sarebbe interessante poter misurare(nei due stili di voga): la quantità di sforzo immpresso e come viene distribuito durante la vogata, lo spostamento del peso all'interno della barca e le velocità istantanee delle imbarcazioni in ogni fase di vogata. Sarebbe anche utile fare un confronto di questo tipo con la vogata nel canottaggio.

@Cris- mi sfugge però un fatto: com'è che le barche da canottaggio sono in carbonio, kevlar e fibra di vetro? Chissà quanta gente sarà morta annegata perché le barche affondano... (carbonio, kevlar e vetroresina hanno più o meno un peso specifico compreso fra 1,6 e 1,9).
Mi sembra un'inutile speculazione sulla morte di un appassionato di voga. Voglio dire che se il signor James è morto annegato a causa del rovesciamento dell'imbarcazione, a causa della corrente, conta poco che la barca stessa potesse galleggiare o meno.

Cris ha detto...

Credo che questa sia la guerra tra i poveri,anche se da parte mia,i promotori della vip, si sono appropriati di una storia centenaria come la voga veneta l'hanno rimodellata e se la sono fatta loro rovinandola, secondo me.
Hanno dato il compito di disegnare e costruire un imbarcazione a qualcuno che di barche non ha le idee molto chiare, costruendo una supposta metallica .Un grande personaggio ad una riunione a padova ha detto:Fin che non si creerà un comitato che vaglierà le idee sia da parte del Coordinamento, che da parte dei promotori della vip,con l'unico intento , promuovere la voga a livello nazionale come sport a tutti i efetti ...Quella persona si chiamava JAMES KAYE il quale ha provato a vogare su una barca di metallo costruita con un materiale di peso specifico superiore a quello dell'acqua. Com'è andata a finire la sappiamo tutti...
Io sono un diplomato al nautico, e credo che chi ha costruito quell'imbarcazione e chi la sta appoggiando, dovrebbero farsi un analisi di coscienza prima che qualcun'altro si faccia del male.

Francesco ha detto...

Cris....l'hai detto tù "la guerra tra poveri"!!! e allora basta con la storia dell' alluminio e lo scippo a Venezia, BASTA!!! sopratutto in memoria del povero James e della sua sfortunata fine avvenuta mentre stava usando una barca che aveva acquistato lui personalmente ma che NON era di certo una V.I.P.
Non si vuole scippare niente a nessuno il Progetto diventato poi barca della federazione è nato per favorire l'incontro trale varie voghe nazionali!!!
Sai in quante località del territorio nazionale si voga in piedi? Pensa che ho trovato barche molto simili a quelle tradizionali gardesane anche sulla costa ovest della Sardegna e ci si voga in piedi, Conosci come erano le barche per la caccia al pesce spada nello stretto di Messina e come si remava? Hai Mai visto una regata di barche tipiche sul lago di Bolsena? Anche lì Vogano in piedi come si voga in piedi sul lago di Garda, di Iseo, di Como e Maggiore, sul Pò e sul Mincio nelle Valli di Comacchio e chi sà in quante altre località. Ogni realtà ha le propie tecniche i propi attrezzi,e le propie barche caratteristiche.
Ad un certo punto si è sentita l'esigenza di creare uno scafo più versatile possibile che ognuno potesse armare secondo la propia tradizione per confrontarsi con gli altri, da questo confronto si arriverà poi ad avere dopo tre anni un attrezzo unico o con delle caratteristiche definite assieme, per potersi misurare sportivamente a livello nazionale.
Mentre a casa Propia ognuno nelle propie regate continuerà ad usare chi i gondolini, chi le caorline, chi le bisse,chi i naet^ chi le Lucie etc.etc. non si vuole imporre nulla a nessuno, partecipa chi vuole, e non si vuole nemmeno scippare niente neanche il nome a Venezia ed alla sua storia alle sue tradizioni ed alla sua cultura che sono patimono di tutti.

Paolo ha detto...

Come ha precisato @A modo mio allora, se il ragionamento di Chris fosse vero, tutti i naviganti su mezzi di carbonio, VR, kevlar e via dicendo sarebbero a rischio. Le riserve di galleggiamento esistono proprio per questo.
Eviterei di speculare su simili incidenti usandoli come scuse pretestuose. Quel che è accaduto al prof. kaye costituisce un dramma e una tragedia umana terribili. Finirei li. Per chi è ben informato la ViP non c'entra nulla.
In seconda battuta, nessuno si è appropriato di nulla perchè, contrariamente a quanto qualcuno pensa, NESSUNO E' PADRONE DI NULLA. Si è risposto a un'esigenza sentita, con il massimo di apertura e disponibilità. Dopo che si aspettava da 13 anni e dopo aver inviato tutte le proposte e le elaborazioni al coordinamento.
Inviterei davvero, e non è retorica, a discutere nel merito delle questioni e lasciar fuori dalle polemiche chi con le umane questioni, suo malgrado, non ha più nulla a che fare. Lo chiedo per favore, di cuore, a tutti.
La povera "supposta metallica" tanto criticata, ormai disponibile in oltre 20 esemplari, è dopo "una storia centenaria" la prima concreta occasione di sperimentazione e confronto. Come tale quindi una bozza di lavoro da cui costruire il futuro della voga. Al di là della passionalità e delle appartenenze. Poi a ognuno le sue valutazioni, per fortuna nessuno è obbligato a far nulla. Inoltre chiedo a chi parla tanto di ViP se su una ViP ci è mai salito e se ha mai, per spirito di sperimentazione e conoscenza, preso in mano un remo diverso da quello veneto...experientia magistra vitae!

cris ha detto...

Quello che volevo dire ,che forse non si era capito, che la vip e pericolosa,e brutta da vedere..ma su quello si può sorvolare,ma è il concetto di regata che non sta in piedi.
L'arte della voga veneta, è una danza sul remo ,e la tattica di sorpasso è l'esperienza a cercare i fili del corso d'acqua per recuperare un secondo a chilometro....
Vogare , è un arte che pochi sanno fare..spingere su un remo..possono farlo tutti...
Comunque bravi, è l'unica cosa che posso divi a continuare con il progetto v.i.p o come la chiamiamo in remiera quando parliamo di quella barca la supposta che galleggia....non sempre...

Paolo ha detto...

Libera opinione quella di Cris, che personalmente non condivido. Come esitono persone che apprezzano il progetto è comprensibile che altre lo osteggino. Lo chiamano libero arbitrio e libertà di opinione. Sulla pericolosità, equivale a quella di qualsiasi altra barca ed è inutile qui aprire polemiche con chi non vuole la verità ma cerca pretesti.
Che mi fa sorridere è la pretesa di poter dire: noi abbiamo l'arte, noi siamo i belli,anzi bellissimi, noi ne abbiamo di cose da insegnare, ci scippano, ci sottraggono, ci portano via, loro hanno solo la forza e via dicendo.
Ribadisco: nessuno sottrae nulla a nessuno, perchè nessuno detiene proprietà sulla voga. E di certo chi segue un progetto può farlo senza dover rendere conto a nessuno. Chi vuole aderire è libero di farlo. Su chi ha ragione poi, parleranno i risultati ed il futuro. Con la ViP si è sempre cercato il confronto per apprendere anche dagli altri, non lo scontro tra chi pretende di esser migliore degli altri. Certo, confrontandosi si deve mettere in conto la possibilità di perdere o di aver torto...è questo che secondo me spaventa tanti.
Se non ci si confronta sul piano della resa temporale su unità di spaziale (v=s/t) si potrebbe proporre come per i tuffi una commissione che vota l'estetica e l'esecuzione, o magari la simpatia dei vogatori :)

CRIS ha detto...

PAOLO...IL VIDEO CHE HA PUBBLICATO,NON A CASO,LA REMIERA CASTEO, CON LE DUE TIPOLOGIE DI REGATA A CONFRONTO, DICE PIù DI 1000 DIBATTITI O PARERI PERSONALI.
MA COME DICONO A NAPOLI...OGNI SCARRAFONE E BELLO A MAMMA SUA...
QUANDO VEDRO' UNA REGATA SULLA VIP EMOZIONANTE AVVINCENTE COME QUELLA PARAGONATA SUL SUDDETTO VIDEO TAGLIO IL POPPARIN CON LA MOTOSEGA,E MI COMPRO UNA VIP

A modo mio ha detto...

Evidentemente non si vuol capire (non si riesce a capire) che il progetto VIP (o eventualmente quello di una federazione di voga veneta) si stacca dall'idea tradizionale di voga. La "danza sul remo" Cris potrà continuare a farla senza che venga contestata da nessuno.
Personalmente, da veneziano, auspicherei l'esistenza di competizioni che premino la forza (e la tecnica) e non anche la furbizia di gara. In pratica io spero che in ambito di una federazione si possano vedere delle gare di voga totalmente equiparabili a quelle di canottaggio su corsie.
Certamente questo, parlo per l'ambito veneziano quindi per Cris, non eliminerà le gare tradizionali di voga veneta dove vincerà non solo il più forte ma anche il più furbo.
A me il mondo dei furbi però non piace, anche se purtroppo è la base, lo zoccolo duro, del mondo agonsistico della voga veneta...

CRIS ha detto...

BASTA...NESSUN ALTRO HA QUALCOSA DA RIBATTERE...MUORE QUA' IL DIBATTITO??????

Paolo ha detto...

Non è dibattito, non ci trovo cose utili e stimolanti per aumentare la conoscenza e la consapevolezza delle persone che vi prendono parte in un clima di reciproco rispetto, quindi non ha senso che continui.