leggo oggi (12 dicembre 2010) la lettera su Il Gazzettino dell'Assessore Pancera e se non ne ho frainteso il messaggio dice pressapoco così: <voi regatanti, per il solo fatto di essere cittadini di questa città unica, e di essere cittadini riconosciuti per la vostra bravura, ritenetevi già ripagati dall'onore che avete di poter vogare in Canal Grande e vergognatevi un po' per questa litania dei premi inadeguati che ad ogni inizio di stagione intonate nei confronti dell'Amministrazione che dovrebbe sottrarre risorse a ben più importanti e nobili cause>. Ammesso che tale idea sia condivisibile (ammesso ma non concesso) mi chiedo perché allora non cominciano i nostri Amministratori a dare il buon esempio e ritenersi appagati della loro funzione in una città così importante e non rinunciano ai loro compensi? Tralasciando le mie opinione sulle persone, che probabilmente non interessano nessuno, vorrei evidenziare l'importanza di queste affermazioni pubbliche soprattutto perché fatte dall'Assessore a cui é delegata l'organizzazione dell'intera stagione remiera. Non può che confermare quanto da tempo vado predicando agli appassionati di questa disciplina: é ora, come per tutti gli sport, che non sia il Comune ad organizzare le regate, si é mai visto un campionato di calcio organizzato da una municipalità? Ma anche restando in acqua, annualmente le società di canottaggio veneziane si prendono l'onere dell'organizzazione dei campionati regionali di specialità siano esse in laguna o nei bacini artificiali dell'entroterra, senza incidere assolutamente sulle ormai esangui casse comunali se non forse per un modesto contributo.
Allora caro Assessore, smantelli l'ufficio regate devolga solo un terzo del suo costo all'associazione regatanti quale unica "federazione" che si faccia carico dell'intera macchina, e sono sicuro che in poco tempo questo movimento, che lei vede come un costo per la collettività, riuscirà ad essere un asset ben gestito capace non solo di soddisfare le legittime aspettative di chi si sacrifica quotidianamente con uno spirito che definirei decoubertiano, ma anche di produrre una plusvalenza da reinvestire nei giovani, unico nostro patrimonio veramente insostituibile per la sopravvivenza di questa passione.
Allora caro Assessore, smantelli l'ufficio regate devolga solo un terzo del suo costo all'associazione regatanti quale unica "federazione" che si faccia carico dell'intera macchina, e sono sicuro che in poco tempo questo movimento, che lei vede come un costo per la collettività, riuscirà ad essere un asset ben gestito capace non solo di soddisfare le legittime aspettative di chi si sacrifica quotidianamente con uno spirito che definirei decoubertiano, ma anche di produrre una plusvalenza da reinvestire nei giovani, unico nostro patrimonio veramente insostituibile per la sopravvivenza di questa passione.
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6 commenti:
Condivido pienamente e completamente il tuo pensiero Giovanni: la soluzione da Te indicata è quella giusta, ma non consideri che tagliando e devolvendo di 1/3 il budget odierno la "panciera" non cresce, e "politicamente" sarebbe scorretto ed incomprensibile, per quanto giusto.
Prova a proporre di aumentarla del triplo, e vedrai che le "panciere" cresceranno del doppio (non del triplo, perchè qualcosina la metteranno via per i loro "posteri")
Con affetto
Antonio TROMBETTA
il signor giovanni,ha espresso,un'idea giustissima,se il comune non vuol farsi carico,delle spese x le regate,ma ne vuole solo trarre profitto d'immagine gratuitamente,lasci l'incarico,a ki è piu competente,e le soluzioni si trovano,anche con sponsor,bisogna incentivare i tanti campioni ,appassionati di questo nobile sport ,e le nuove leve da avvicinare,ricompensandoli non solo con le tradizionali bandiere ma anche con compensi piu cospiqui in denaro ke vadano a colmare i tanti sacrifici d'allenamento e il tempo sottrato alle famiglie,
Quasi tutto bene ma noto un paio di contraddizioni:
a) se ci rifacciamo allo spirito olimpico dilettantistico stride la questione premi, questi in ogni caso sono ora per certi versi necessari perché al momento la voga alla veneta è uno sport individuale e di individualismi, non tra società, quindi al momento non è a mio avviso riconducibile ad una federazione secondo principi del CONI.
b) se il Comune destina denari all'associazione regatanti come eventuale federazione questa non sarà indipendente e quindi assimilabile alle federazioni alle quali forse si faceva riferimento.
c) alla fine se il comune ci mette soldi difficilmente penso non voglia avere una quota che possa controllare.
Quindi il tuo intervento partiva a mio avviso bene ma poi personalmente non capisco dove voglia arrivare, a me trasmette un po' di confusione sulle possibili evoluzioni sui soggetti deputati all'organizzazione degli eventi e che possono eventualmente gestire la cosa. A me sembra che il tuo ragionamento alla fine possa portare ad una S.p.A.che gestisce uno spettacolo e non di una disciplina sportiva. Sembra più una cosa tipo F1.
Poi ad una federazione sbaglio o sono affiliate le società e gli atleti sono tesserati per l'affiliato. Prova fare mente locale alla federazione canottaggio, canoa ecc. Non potrebbe essere questo uno dei motivi per cui le tue idee fanno fatica a trovare riscontro?
Credo che l'ing. Croff, non senza una legittima vena polemica, abbia centrato il problema. Un tempo, prima della Legge Bassanini, esistevano i comitati di gestione, organismi che, per l’appunto, "gestivano" materie a loro delegate dall'amministrazione (ricordo i comitati di gestione per le biblioteche di quartiere, per l'assegnazione del minimo vitale, ecc....) era, tra parentesi, questo un modo per coinvolgere le associazioni cittadine, su materie specifiche di loro interesse, nel governo della città. Pensare di riproporre un meccanismo simile per l'organizzazione della stagione remiera, da una parte risulta essere uno sgravio per l'amministrazione comunale (chiudere l’ufficio regate??), dall'altra un'assunzione di responsabilità da parte delle tante associazioni remiere veneziane. Certo questo organismo deve essere un organismo agile ma partecipato e aperto a tutti, che lavori autonomamente ma in stretto contatto con l'amministrazione comunale. Se poi tale organismo riuscisse progressivamente a rendersi finanziariamente indipendente ne uscirebbe fuori un ulteriore vantaggio per le casse (ahimè già mezze vuote) del Comune di Venezia. Pensiamoci……
Mario Torcinovich, cittadino.
Vien da dire, a leggere i commenti qui sopra, che l'organismo che poteva essere in grado di gestire questo passo proposto da Giovanni Croff avrebbe potuto essere il Coordinamento, se avesse mantenuto una linea molto meno invasiva (politicamente e gestionalmente parlando), lasciando in prima linea le società di voga e non avesse esteso l'idea di coordinamento a chi col Comune di Venezia non ha rapporti a riguardo della voga. Ma ormai si sa che questo è solo il mio modo di pensare.
Inviterei, inoltre, a commentare non solo qui ma principalmente sul blog di Giovanni (cliccate il nome a fianco della foto) che è l'autore dell'articolo e come tale ha i diritti d'autore.
L'assessore sta dimostrando una volta di più la sua totale ignoranza dell'importanza che hanno le regate a Venezia!
Assieme al tiro a segno - che ai tempi della Serenissima si chiamava "Tiro al bressaglio"- è lo sport più antico che si sia mai praticato a Venezia e risale al 1290 al tempo del Doge PIero Gradenigo,quando con una apposita legge venne regolamentatao e vennero dati i premi in denaro abbinandoli al colore delle bandiere che ogni equipaggio doveva prendere da un apposito sostegno. E queste bandiere sono ancora più antiche, poichè rispettano i colori di quelle degli otto vessilli che Papa Alessandro III volle donare alla Repubblica - oltre ad altri doni - per ringraziamento della pace fra l'impero e il papato raggiunti grazie a Venezia.
In seguito questi premi vennero mantenuti sempre, e sospesi solo all'arrivo del barbaro napoleone. Ripresi però dagli austriaci nel 1835 e sempre mantenuti da tutti i vari occupanti di Venezia, compresi fli itagliani!
Ora arriva questo m.... a voler modificare tutto per un presunto roisparmio!
Se fossero gli assessori e sindaci fin quì succedutisi ad aver rubato meno /vedi il trenino inutile, il ponte della merda o costituzione, casette sinti, ecc. ecc.) ci sarebbero i soldi per tutte le regate!
Fino all'inizio dell'ultima guerra al primo in Storica veniva adirittura data la possibilità di avere la licenza da Gondoliere! Vedi Piero Scuciareto, Giorgio Lupo, Gigio Strigheta, Marcello Ciapate, e altri ancora!
Alla coppia Strigheta.Ciapate venne data una multa perchè si erano messi la maglietta della coca cola ed avevano ricevuto soldi dalla stessa!
Un tempo non potevano avere soldi al fuori di quelli del comune, e adesso è il comune a non darglieli!
I me fà schifo al casso!
Gigio Zanon
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