Arrivando alla mostra, l'impressione che colpisce immediatamente o che perlomeno ha colpito chi vi scrive, è quella che la crisi economica che stà mettendo a dura prova l'economia di tutti i Paesi del mondo, si è fatta sentire anche alla mostra nautica di Venezia. Tutto sembra estremamente ridotto, basti ricordare le lunghissime file di docks che riempivano negli anni scorsi mezza darsena della Marittima dov'è ubicata la mostra stessa, che non ci sono più e con loro non ci sono naturalmente neanche i faraonici yatches che facevano bella mostra di sè tra i pontili! Comunque, la nostra visita un pò di appagamento ce l'ha lasciato. E tale appagamento è derivato dalla felicità nel vedere tra i prodotti nautici super-tecnologici, tra tante soluzioni innovative e materiali di ultima generazione anche tanti prodotti e materiali frutto della tradizione, della nostra storia, saldi baluardi a guardia della venezianità! Scorgere un "pupparino" tra motori grandi come il tronco di una quercia e panfili che al coperto sembrano mostri che ti fà una certa impressione camminarci vicino, per noi cultori della semplicità, nostalgici ed amanti orgogliosi del nostro passato diciamo solo che è stato... bello và!
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Il primo paladino della venezianità che abbiamo incontrato è stato un caro amico della voga veneta, gran regatante di Burano e cavilloso artigiano del legno: Roberto Dei Rossi. Il suo squero fà parte del Consorzio Cantieristica Minore Veneziana con sede alla Giudecca e vi assicuriamo era tronfio e soddisfatto davanti alle sue creature, un pupparino ed una gondola da regata, nel ricevere i sinceri apprezzamenti da amici e visitatori da ogni parte del mondo. Ecco le sue opere d'arte alla mostra.
Qualche passo e incontriamo una delle barche più belle e caratteristiche della laguna veneziana. La classica fondo piatto da pesca e più specificatamente da "sepe" che veniva usata in particolar modo nell'Isola di Pellestrina, frazione San Pietro in Volta, da cui il nome del natante stesso, la "Sampierota". E' il CANTIERE NAUTICO CAVALIER a metterla in mostra, anch'esso con sede all'Isola della Giudecca. Tutta in rovere, massiccia, di legno massello e lustrofino: uno spettacolo!
Qualche settimana fa' scrivemmo di Giacomo De Stefano e della sua impresa che lo porterà dal 15 Aprile a compiere un viaggio memorabile di sei mesi lungo i 5200 chilometri che da Londra lo farà giungere ad Istambul con una barchetta a remi e vela.
Ecco in anteprima la sua barca autocostruita che trasformerà un'impresa sportiva in un messaggio ambientalistico volto a mettere in evidenza il bisogno di un nuovo rapporto con la natura, con l'acqua, con i fiumi.
Ed infine rivolgiamo la nostra attenzione ad uno squero che si trova a San Giuseppe di Castello, il Cantiere Dordit i cui maestri d'ascia sono dei giovanissimi cultori della tradizione dei carpentieri e calafatori. Le loro due ultime creazioni sono state una gondola da lavoro ed un puparino da "fresco" (così erano chiamate le barche che gli antichi veneziani usavano per portare in passeggiata le "morose").
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