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sabato 26 gennaio 2013

FORUM SUL COMUNICATO DEL COMITATO INTERNAZIONALE DI VOGA VENETA


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Qualche giorno fà pubblicammo un comunicato del Comitato Internazionaledi Voga Veneta del quale potrete leggere il contenuto prima affrontare il seguito di questo post cliccando sul logo. Ne è seguita una discussione tra presidenti di società che hanno sentito di esprimere la propria opinione a riguardo. Su richiesta ne pubblichiamo i contenuti anche per rendersi conto in che modo attecchisce questo argomento dalle nostre parti.


Ciao, 
ti scrivo perché dopo l'arrivo e pubblicazione in vari siti, gruppi ecc. della comunicazione del CIVV (comitato internazionale voga veneta)  si è aperto un dibattito sul tema tra alcuni esponenti del mondo della voga, in particolare tra Ulliana (Amissi del Piovego) e Baruffaldi (Lega Bisse). Diciamo che mi sono trovato ad essere in parte osservatore e in parte partecipe marginale al  dibattito. I due amici mi hanno chiesto di farmi da tramite verso di voi per proporvi di pubblicare quanto discusso. Quindi ti allego i file. Sperando che quanto vi invio possa trovare vostro interesse è quindi pubblicazione nel vostro sito ti porgo i miei più cordiali saluti.
Alberto Tagliapietra



Buongiorno a tutti,
rispondo a titolo personale alla gentile richiesta inviatami dal Presidente Gruschka. Ritengo questa iniziativa degna di nota e mi complimento, un iniziativa culturale che ha legami internazionali è sempre magnifica. Vorrei però distinguere la "voga" in due settori, l'aspetto amatoriale e turistico di persone che visitano Venezia andando a remi e l'aspetto sportivo CONI. Vorrei informare tutti in maniera chiara e senza volontà di polemica, che la Voga è già tra gli sport del Coni, che esiste già una federazione internazionale che sta lavorando per lo stesso obbiettivo e che non possiamo più aspettare. Mi congratulo comunque con il Presidente della CIVV pregandolo di contattarmi come meglio preferisce per chiarire meglio la posizione delle società già iscritta alla Federazione Italiana. Farò valutare sicuramente al Consiglio Direttivo della Lega Bisse la sua proposta. Se volesse parlare con il Presidente Nazionale sarà mia cura inoltrargli la nostra conversazione. Colgo L'occasione per porgere a tutti i miei migliori Auguri per il 2013. 

Baruffaldi Franco


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Gent.mi 
come Amissi abbiamo aderito al CIVV dall'anno scorso. Siamo da qualche anno iscritti al Coordinamento nazionale voga veneta Venezia (presidente Giovanni Giusto). Da anni promuoviamo la costituzione di una specifica federazione iscritta al CONI, con l'obiettivo finale di portare la voga alla veneta ad essere disciplina olimpica, a complemento delle caratteristiche uniche della voga alla veneta. Quali associati all'ente di promozione sportva ASI siamo pure già iscritti al registro CONI come associazione sportiva dilettantistica, con un proprio codice, per la pratica della voga alla veneta. Salvo nostra disattenzione, al momento non mi risulta esistere una specifica federazione di voga alla veneta registrata presso il CONI, nè italiana nè internazionale. Chiedo pertanto maggiori delucidazioni ed informazioni a riguardo. Grazie. 

Saldi in pope. 
Amissi del Piovego 
Maurizio Ulliana 

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Gentile Sig. Uliana buongiorno
Anch'io sono iscritto al coordinamento da ormai 10 anni e condivido con voi, anche se appartengo al lago di Garda, il sogno di portare il più in alto possibile questo sport. Penso di averla incontrata in qualche occasione durante le riunioni del coordinamento a Venezia. Come Lei sicuramente saprà da molti anni il Sig. Giusto Giovanni ha dichiarato di portare la Voga Veneta (che da questo momento chiamerei esclusivamente Voga, visto che se si vuole organizzare qualcosa di sportivo a livello internazionale mi sembra limitativo chiamarla solo veneta), alle olimpiadi. Le sue iniziative sono lodevoli ma senza speranza, in quanto le regole con cui deve fare i conti il coordinamento sono regole internazionali, la volontà di far nascere di punto in bianco una federazione senza aver lavorato per anni all'interno di questo mostro chiamato CONI, non è fattibile. Conoscendo meglio l'ambiente CONI, alcuni anni fa, con alcuni amici siamo entrati a far parte della Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso, nome assolutamente inappropriato. Abbiamo costruito una barca nuova per poter iniziare da zero e non avere sulle spalle divisioni territoriali, una barca molto perfettibile e proprio per questa ragione ci siamo presi l'impegno di non modificarla fino a quando non saremmo diventati più sicuri e numerosi, garantendo alla barca che si sarebbe progettata la massima condivisione. A livello "politico" stiamo tentando di far cambiare il nome della federazione, abbiamo continuato il procedimento per far riconoscere a questa federazione il passaggio da DSA a Federazione direttamente legata al CONI. All'interno dello statuto di questa federazione è chiaramente specificata la disciplina della Voga. Lei, visto che è iscritto all'ASI, conosce bene quanto me questo mondo e sa che i tempi non sono brevi. Mi permetto di aggiungere solo una riflessione personale che mi spinge a continuare su questa strada. Giovanni Giusto è una persona meravigliosa, coinvolgente e testarda. Mi sono innamorato del progetto quando lui mi ha parlato di Olimpiadi. Dopo anni trascorsi ad aspettare e conoscendo tutto il mondo della Voga mi sono ravveduto. La stima per Giovanni non è cambiata, ma ho capito che Lui fa politica io voglio fare sport, i suoi legami politici non lo possono portare al vertice internazionale, lo possono fare a livello regionale ma una volta arrivato li? Mi spiace dover fare questi discorsi ad una persona come Lei che è nel mondo della Voga da molti anni, pensavo che le informazioni sul nostro lavoro fossero arrivate fino a Voi, ma da quanto mi scrive non è così. Spero di essere stato sufficientemente esaustivo. Sperando di non aver detto niente di sconveniente nei suoi confronti, le porgo i miei più cordiali saluti. 
Arripe Remos 
Baruffaldi Franco

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Carissimo Maurizio, 
mi permetto di aggiungere alcune cose. La volontà di molti veneziani è quella di adoperarsi in tutti i campi per il riconoscimento di Venezia non dello sport. Il mio differente approccio al lavoro che entrambi stiamo facendo è proprio li. Credo che non possiate pensare che a livello sportivo, le persone possano aiutarvi in un percorso che non sentono proprio. Penso che la Voga Veneziana non abbia bisogno di entrare in Federazione per essere riconosciuta, nessuno penserebbe di poter remare a Venezia con attrezzature non veneziane, ottimizzate da secoli di esperienza per muoversi in passaggi anche stretti e per manovre precise. Ma uno sport che tale si vuole chiamare non ha barriere, continua la sua evoluzione per trovare la performance e il meglio. Sono contento di essere andato al nocciolo della questione, Voi non riconoscete nella nostra attività la Voga alla Veneta, il vostro pensiero è che noi siamo qualcos'altro. Allora come dissi a Giusto è giusto che percorriamo strade differenti perchè abbiamo due obbiettivi differenti. Sono convinto che l'unione delle nostre strade farebbe del bene ad entrambi ma sicuramente Voi pensate che a guadagnarci siamo solo noi. Mi rammarico di non poter avere un confronto paritario con le vostre realtà, un paio di volte sono venuto in occasione di incontri organizzati per promuovere la federazione ma la risposta è sempre stata arrogante e di superiorità. La federazione ha carattere nazionale e le sue porte sono sempre aperte ad idee e a persone nuove che si vogliono mettere in gioco. Scusami se ho espresso la mia posizione così chiaramente ma ritengo un tentativo inutile, per come conosco il Coni, l'iniziativa del CIVV. La testardaggine degli ultimi anni, di Giovanni Giusto, vi ha portato su una barricata che non esiste, noi non siamo nessuno e non stiamo lavorando contro Venezia ma stiamo lavorando per noi stessi, per poter avere delle società salvaguardate dalla legge e degli allenatori riconosciuti con assicurazioni nazionali e poter aprire scuole di Voga dove i nostri giovani possano conoscere questo mondo che per me rimane uno. Io sono il presidente dell'organizzazione di Voga più numerosa dopo Venezia, L'unica che può lodarsi di correre con imbarcazioni non Veneziane la Storica, lotto ogni giorno per la salvaguardia delle tradizioni benacensi ma quando i miei atleti si confrontano ai Campionati Italiani sono orgogliosi di vincere, niente li farebbe scendere dalle bisse ma vincere i Campionati Italiani su una barca che sai di avere uguale agli altri ed avere la consapevolezza che sei il migliore non ha prezzo. Lo sport per sua natura è condivisione e apertura, due cose che fanno crescere e migliorare, con le Vostre posizioni state chiedendo ai "foresti" di riconoscere Venezia non uno sport, per questo non posso aderire al CIVV. Le sarei grato se questa nostra conversazione possa diventare pubblica allargandola anche a chi ha letto la sua risposta alla prima mail. Penso che ci risentiremo. 
Con stima 
Franco Baruffaldi

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Premesso che la nota del CIVV è stata portata in Consiglio del Gruppo Remiero Meolo e come nota informativa è stata ritenuta degna di nota ed è stata letta esattamente nell'ottica di quanto espresso da entrambe, il CIVV tutela la tradizione quindi come tale essendo il gruppo di Meolo nato dalla voga alla veneta non fa altro che piacere la nascita di questo comitato. Certo è che le considerazioni schiette dell'amico Baruffaldi sono altrettanto sottoscrivibili e, qualora io abbia interpretato male Franco mi corregga, ciascuno di noi non può e non deve rinnegare/abbandonare la propria storia, anzi deve andare avanti a tramandarla e svilupparla. Dimostrazione è che noi, del Gruppo di Meolo, che aderiamo al progetto VIP 750 e alla FICSF, organizziamo direttamente regate/manifestazioni/corsi di voga alla veneta sulle nostre barche veneziane. Siamo inscritti anche al Coordinamento di Venezia. Ma quando cerchiamo un confronto con il mondo, in un'epoca globale e globalizzata forse non è poi una cosa così sbagliata, portiamo la nostra specificità e peculiarità parlando una lingua comune a tutti su cui ci si possa confrontare con tutti, quindi voghiamo con la nostra storia e le nostre conoscenze del mondo del remo con l'unica barca, nell'unico campionato italiano, nell'unica Coppa Italia riconosciuta da una una federazione, la FICSF quindi le uniche manifestazioni, al momento, per come si conoscono le dinamiche del CONI, riconoscibili dal comitato olimpico. Ora da veneziano penso che lo spirito nei nostri grandi vecchi della nostra storia fosse proprio questo, rimanere fedeli a noi stessi ma essere capaci di dialogare/lavorare/confrontarsi/misurarsi in tutti e contesti e in terreni comuni. Questo è lo spirito della FICSF e della VIP750, se non viene compreso, apprezzato, anzi viene avanzato uno strano ostracismo e non riesco proprio a capire perché. In ogni caso come diceva Franco le nostre porte sono sempre aperte. Volevo farvi notare che ai campionati italiani e alla Coppa Italia hanno partecipato anche campionesse della regata storica, ai campionati italiani e alla Coppa Italia ha partecipato un illustre della storia contemporanea del remo un certo avv. Marino Almansi. Quindi forse poi gli atleti, almeno alcuni, sono più aperti di noi dirigenti a sperimentare, comprendere, condividere e apprezzare. Il fatto che venga definita da Ulliana una cosa diversa dalla voga alla veneta da un lato è corretto perché deve essere una cosa che accomuna tutte le voghe tradizionali in piedi dall'altra è impreciso proprio perché accomuna tutte le voghe è anche voga alla veneta. Io sono fiducioso che poi arriveremo a convergere e anche in un tempo non così lungo. 
 saluti 
Alberto Tagliapietra 

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Gent.mi, io ho piacere che il dibattito si allarghi e rinnovi precedenti discussioni. Quindi se Franco, come chiedeva in precedente email, vuole diffondere i testi ben venga. Le voghe in piedi hanno tutte pari dignità, espressione di tradizioni e culture anche molto antiche. Gli Amissi del Piovego hanno un gemellaggio con Cambridge, dove si voga in piedi con una pertica. La voga alla veneziana detta alla veneta ha un una particolarità. E' legata ad una epoca storica rilevante. Ed a livello mondiale è ben identificabile: la gondola è un emblema, è notissima! Sul piano sportivo la voga veneziana è già una realtà formata: la regata storica ne è una prova. Le categorie di regata esprimono tipologie ben definite di barche (dalla caorlina al gondolino). Basta affinare le regole, ed eventualmente ragionare per migliorare costi e materiali. Allora perché si sente la necessità di organizzarla anche sul piano dei canoni sportivi del CONI? Gli Amissi del Piovego a suo tempo lanciarono un appello a riguardo, per favorire la partecipazione alle Olimpiadi. Venezia era in predicato di candidarsi come sede. Il CONI permette l'accesso alle Olimpiadi, che sono una vetrina pubblicitaria fantastica per una disciplina sportiva. A Padova si sente l'esigenza di avere un modello organizzativo per la pratica della voga (alla veneziana) come disciplina sportiva agonistica da introdurre nelle scuole e all'università e fra i giovani, come per gli altri sport. La diffusione può anche portare a consapevolezza quindi tutela dell'habitat fluviale. Non vogliamo ricondurre però la voga alla veneziana al solo modello dello sport agonistico CONI. Vogare alla veneziana è anche altro. Per arrivare al CONI (o forse è meglio dire: perchè non è il CONI che arriva alla voga alla veneziana? La logica di un ente pubblico dovrebbe essere questo) si deve imboccare la via d'acqua partendo dalla specificità della voga alla veneziana e dalle realtà esistenti, in particolare a Venezia, che ne è la culla. Si deve arrivare per gradi, e senza forzature o prevaricando la tradizione. Si devono accettare anche i limiti: le barche hanno determinate caratteristiche, per il loro costo, il peso e il materiale limitano la diffusione ed il trasporto? Pazienza. Fa parte dell'essenza! Accettiamolo e collaboriamo di più per migliorare. Senza cercare scorciatoie o divisioni. Il consumismo sportivo e la ricerca della performance a tutti i costi ha generato mostri. Non ci interessano. Per quanto riguarda l'esperienza in corso, ho già in passato fatto i complimenti ad Alberto per quanto realizzato. L'esperienza della FICSF merita rispetto. Seguo le informazioni che arrivano, e spero un giorno di venire a vogare sulla VIP750. E' però un progetto che sentiamo estraneo. Siamo protesi verso l'approfondimento della voga veneziana, quindi in una direzione diversa. Giovanni Giusto, anzi il Coordinamento, ci sembra il naturale interlocutore di base, anche e oltre le divergenze. Dovrebbe cioè essere l'ambito del Coordinamento a promuovere la Federazione di voga alla venezia detta alla veneta in ambito CONI. Andrebbe a vantaggio della voga stessa. Purtroppo non si è al momento riusciti, Il paradosso della sede a Francoforte del Comitato internazionale è palese. Ma si potrà rimediare. 
Duri i banchi. A presto. 
Maurizio Ulliana

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Caro Maurizio, Ho letto con piacere la tua risposta e condivido le tue parole fino al punto dove parli della federazione. Con la tradizione siamo diventati grandi ma abbiamo sviluppato metodi e attrezzature diversissime e tutte rispettabili. Venezia con la mancata assegnazione delle olimpiadi ha perso il treno e me ne dispiace, come si puo' pensare di essere riconosciuti dal CIO se non si e' sport almeno in tre continenti con discipline specifiche. Ti faccio l'esempio della canoa che per qualche hanno e' rimasta sotto la FIC prima di staccarsi e diventare autonoma. La canoa e' uno sport internazionale. Il nostro "sport", viste le divisioni per la salvaguardia delle tradizioni sta perdendo anni su anni. Tutti quelli che hanno aderito al progetto Vip e Ficsf, hanno rinunciato alle proprie tradizioni per un bene superiore, tutti noi amiamo il nostro territorio e le nostre tradizioni sopra altra cosa ma abbiamo pensato che per compattare il movimento dovevamo costruire una barca diversa e simile a tutte, che garantisca il monotipo e permetta a tutti di utilizzare i remi che meglio credeva per salvaguardare un minimo di tradizione. Non so se ci siamo riusciti ma da questo siamo partiti. Nelle tue parole leggo sempre un qualcosa di superiore, tu dici, "perche' il CONI non viene da noi" penso che la risposta tu la possa trovare da solo, dici bene il CONI e' un ente pubblico e come tale e' referente di se stesso, ma questa e' politica e non mi piace parlarne. In ogni caso ti dico che noi nel coni ci siamo e questa federazione ci sta dando una grossa mano per unire le persone e le societa' con giudici federali allenatori che forse non sanno remare alla veneziana ma sanno gestire e far allenare anche i ragazzi con metodologia' per la salvaguardia della salute dei nostri atleti. Insomma di dico per esperienza personale che l'esperienza federale ha creato tanto movimento che il Campionato delle bisse 2013 sara' il piu' numeroso di sempre con l'inserimento di una bandiera del lago al femminile, come vedi il perdere un po' di tradizione ce ne ha fatto guadagnare in persone e amici. Non voglio convincere nessuno ma la realta' e' questa sono convinto che siamo sulla strada giusta e tra l'altro la piu' breve. Se Alberto mi fa il favore di girare lui la discussione al blog ne sarei felice. 
Sempre a disposizione 
Con stima 
Franco Baruffaldi

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Nell'ultimo anno sono rimasto, mio malgrado, un po' fuori da questo contesto. La società di cui faccio parte, a parte un interesse iniziale, è concentrata più sullo sviluppo del settore canottaggio FIC e, parallelamente, sulla voga veneta tradizionale, quella che ha il suo apice con le regate comunali veneziane. Per una società basata sul volontariato e con una sua struttura già formata negli anni è stato quasi impossibile riuscire ad ampliare gli sforzi per riuscire a partecipare al campionati FICSF (VIP750). Non tanto dal punto di vista economico, quanto da quello delle risorse umane. Per iniziare non sono necessari grandi sforzi finanziari ma è indispensabile avere gli atleti. Personalmente va tutta la mia stima a Marino Almansi e famiglia per l’impegno profuso nella partecipazione diretta alle gare FICSF. Così come a Vally Zanella e agli amici di Meolo. Posso affermare anche che ai cosiddetti “regatanti” veneziani, la stragrande maggioranza, del campionato FICSF non importa nulla. A loro basta vogare in ambito comunale. Punto. Lo stesso varrebbe per qualsiasi altra forma di campionato di voga promosso da una qualsiasi federazione. Questo anche se di fatto l’esistenza di un campionato “sportivo” non preclude la possibilità di svolgere le gare comunali “tradizionali”. D’altra parte questa reazione di fronte alle novità non mi stupisce: è la reazione base di tutti i veneziani di fronte alle novità di qualsiasi genere. Ed è proprio questo atteggiamento che preclude spesso le potenzialità della mia città verso l’esterno, in molti campi professionali oltre che in questo aspetto ludico che è la voga. Sulla discussione relativa a chi abbia intrapreso la strada più corretta, cioè se la FICSF o il Coordinamento o il CIVV non saprei dare un giudizio assoluto. Personalmente ritengo che il progetto FICSF sia quello più strutturato e valido che può avere un futuro. Il Coordinamento mi sembra ancora troppo preoccupato a guardare cosa accade a Venezia, d’altra parte il coordinamento doveva solo coordinare alcune attività delle varie società veneziane, non diventare un’associazione anch’esso. Mentre sul CIVV non posso dire molto se non che non sembra avere un gran peso, almeno qui in Italia.
Emmanuele Novo



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