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sabato 14 aprile 2012

INVITO ALLA CONFERENZA DI PRESENTAZIONE DI "OLIMPICA" AL SALONE NAUTICO INTERNAZIONALE DI VENEZIA: DOMENICA 15 APRILE 2012 - ORE 15:00


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5 commenti:

w vip ha detto...

Ancora con questa cavolata di barca, non avete altro da mostrare?

Anonimo ha detto...

Caro W Vip,
Da come ti firmi sei un "CAMPAGNA"...
Qua non si parla di cessi in latta semigalleggiante come la vostra vip...e ti assicuro che chiamare cesso la vostra ...vip... e' farvi un complimento!
OLIMPICA non e' solo Arte e Cultura, ma salvaguardia della NOSTRA VOGA e CONTINUITA'' di una grande Storia e TRADIZIONE VENEZIANA..
AMMIRALA E IMPARA!!!
...Anche se sono convinto che la Vostra dimostrata ignoranza sull'argomento sia cosa irreversibile!
Comunque chissa' ...un miracolo potrebbe anche accadere...
Coraggio Campagna!

A modo mio ha detto...

Ecco, mancava apostrofare i non veneziani come "CAMPAGNA", quando sappiamo bene che l’attuale realtà veneziana è territorialmente complessa e non può essere scissa dalla cosidetta “terraferma”; quindi anche i veneziani possono considerarsi “campagnoli”. Dovremmo parlare almeno di area metropolitana. È però evidente che chi considera “campagna” tutto ciò che sta al di fuori della Venezia insulare ha capito poco o nulla dell’epoca in cui viviamo. Anzi, il coordinamento stesso propone, proprio con l’olimpica, un allargamento internazionale del concetto di voga veneta; certo che risulta difficile farlo se i veneziani che vogano continuano a definire “campagna” tutto quello che non sta a Venezia insulare. Facendo due conti, i veneziani che vogano sono molti di meno di tutti i vogatori in piedi del mondo.
L'Olimpica, a detta di chi l'ha vogata è una barca che cade "a stagando" in modo un po' incontenibile, circa come certe venete non proprio ben riuscite.
L'Olimpica, che potrà anche piacere esteticamente a qualcuno, è un progetto poco valido per lo scopo per il quale è stata pensata, ovvero far diventare la voga veneta una disciplina olimpica.
E le motivazioni sono semplicemente due: costo elevato, difficoltà di trasporto/alaggio-e-varo di questa barca che invece dovrebbe essere messa in acqua con la stessa facilità di normale barca di canottaggio e cioè senza ausilio di gru ma solo dai suoi 4 vogatori.
In questo la VIP750 ha dalla sua parte un costo minore, la possibilità di essere costruita in serie senza troppe difficoltà da qualsiasi cantiere, alaggio/varo/trasportabilità facilitata dal basso peso (80kg) e dalla facilità di “prenderla con le mani”. Che poi non sia bella è un dato di fatto ma la VIP come l’olimpica dovrebbero rappresentare il punto di partenza di un certo tipo di progetto.
E proprio sul tipo di progetto bisogna dire che la Voga in Piedi (FICSF) ha saputo elaborare con realismo, ciò che il Coordinamento sta invece ancora tentando di imbastire senza riuscirvi (chissà come mai).
Le difficoltà di portare la voga veneta all’interno di una federazione sportiva sono intrinsecamente legate alla mentalità di approccio dell’ambiente voga veneta verso le novità e gli stravolgimenti delle tradizioni. Per fare delle gare normate si dovrebbe perdere necessariamente la caratteristica tradizionale delle regate veneziane, in pratica ciò che hanno fatto già con la VIP, rinunciando, per quel tipo di specialità, alle tipiche sfide sui laghi con le barche tradizionali (sfide molto più simili alle “nostre” di quanto noi veneziani possiamo immaginare). Ovviamente sia con la VIP-FICSF sia con un ipotetica voga veneta federale non si va a rinunciare alle sfide tradizionali che restano locali e organizzate come avviene oggi. In pratica già con la VIP si ha un campionato a sé, di una specialità a sé, come avviene per qualsiasi disciplina sportiva. Faccio un esempio, in ambito veneziano: non mi sembra che il canottaggio FIC vada a interferire con le attività remiere tradizionali.
Una sola ultima considerazione: esisteva già un campionato di venete (come barca riconosciuta in ambito FIC). Il Coordinamento, cercando una propria visibilità incentrata sull’idea malsana di una prevaricazione della realtà Veneziana sulla voga mondiale, ha perso la vera e unica possibilità di riprendere il concetto “veneta” e di costruire assieme alle altre realtà italiane un progetto sensato. Quel progetto sensato è ora portato avanti con merito e risultati dalla FICSF con la voga in piedi. In questo caso, quelli fuori dal mondo siamo noi veneziani. Le società aderenti alla FICSF a Venezia sono pochissime (Meolo, C.Mestre, Giudecca, Cannaregio, Treporti) e ancora meno quelle realmente attive.

Anonimo ha detto...

Caro a A MODO MIO, mi sa tanto che sei più A MODO LORO!
Sei Prolisso al punto tale da sfiancare anche il più arduo lettore!
Non tanto per quello che dici, sterili quanto superficiali pensierini disfattisti, ma il modo con cui Ti proponi, da viziatello con la puzza sotto al naso.
Dal tuo "dire" traspare solo un personale odio nei confronti di chi probabilmente invidi: il Coordinamento.
La Tua sta diventando una vera ossessione, ...smisurata e incomprensibile ossessione!
Forse hai bisogno di aiuto?
Conosco il Coordinamento solo per quello che leggo e per quello che fa, mi esalta soprattutto OLIMPICA che ho potuto ammirare a teatro e al varo. Un nuovo modello straordinariamente innovativo e futuristico nel massimo rispetto della nostra orgogliosa tradizione. Solo a guardarla e chissà magari prossimamente anche a vogarla, aumenta il mio personale orgoglio di appartenenza storico culturale.
Non so se tu puoi capire, su questo l'odio ti annebbia la ragione!
...ecco perché non dovresti chiamarti a modo mio, ma A MODO LORO, quelli che Tu sostieni e difendi oltre ragione e ad ogni costo, perché come loro anche tu preferisci essere o lo sei sempre stato un "CAMPAGNA".
Mario de Cannaregio.

A modo mio ha detto...

Rispondo a Mario de Canaregio, anonimo tanto quanto Nane de Casteo o Bepi de la Giudecca.
A MODO MIO è solo un nickname, con il quale ho aperto tempo fa’ un account Google. In calce a questo commento la mia firma reale.
Sono stato prolisso? Non mi sembra più di tanto visto che a voce quanto ho scritto diventa un discorso di 3-4 minuti.
Chiarisco che non “odio” il coordinamento, nemmeno il suo presidente Giovanni Giusto. Amore e odio sono due termini che spesso vengono abusati nel linguaggio comune. Sicuramente ho delle divergenze d’opinione e un’idea diversa di coordinamento ma non certo odio. Nemmeno invidia dato che l’esistenza del coordinamento non mi cambia nulla rispetto al rapporto che ho con il vogare in laguna. È già qualche anno che ho elaborato un mio pensiero a riguardo ma non ne ho mai fatto un’ossessione, altrimenti cercherei di contrastare quanto fa il coordinamento, cosa che in realtà non mi riguarda.
Comunque mi sembra che avere una propria visione dei fatti e esprimere le proprie idee sia una delle caratteristiche che fondano la nostra società.
Ad ogni modo ho sempre riconosciuto il grosso lavoro in termini di “tempo speso” dal Giovanni Giusto nell’essere sempre presente alle varie manifestazioni remiere che organizza. Ne so qualcosa visto che facendo molto meno e in un ambito molto più ristretto si “perde” comunque tanto del proprio tempo libero.
Puzza sotto il naso? Forse scrivendo risulto un po’ diverso da quello che sono o forse no, bisognerebbe che ci parlassimo di persona.
Riguardo all’olimpica devo dire che non mi piace, tanto quanto non mi piace esteticamente la VIP750 ma questi sono gusti personali.
Infine nel discorso relativo ai non veneziani forse mi sono espresso male: in tutti i luoghi gli autoctoni tendono a credersi migliori dei vicini (e lontani). Allo stesso modo in cui noi denigriamo i non veneziani chiamandoli “campagnoli” (specialmente quando si tratta di saper andare in barca), in tutto il resto del Veneto (e non solo) ci deridono come veneziani, per esempio quando si tratta di guidare un'automobile (cosa non vera perché ci sono veneziani che guidano benissimo e veneziani che guidano malissimo come in qualsiasi altro posto del mondo).
Questo, in un mondo globalizzato, è un fatto negativo che va contrastato. Anche se purtroppo è una caratteristica negativa umana sempre esistita che va poi a sfociare nel razzismo vero e proprio.
Riguardo alle mie origini e residenza attuale posso solo dire che se non sono veneziano al 100% non so cosa potrei essere dato che sono nato e vivo a Venezia, alla Giudecca da sempre; non solo io ma anche la mia famiglia da svariate generazioni.
Sempre disponibile ad un confronto dal vivo
Emmanuele Novo