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giovedì 8 dicembre 2011

VENEZIA: UN PRESEPE PORTATO DALL'ACQUA - LUNEDI' 26 DICEMBRE 2011 ORE 10:30


Spettabili Presidenti delle Remiere,

in qualità di Presidente dell’Associazione Rosetieventi e di ideatrice del Progetto “Venezia: un presepe portato dall’acqua” sarei molto lieta che la vostra remiera fosse partecipe dell’iniziativa di cui vi allego il progetto stesso. Vi prego di volermi dare conferma nel più breve tempo possibile, in modo da poter organizzare al meglio con voi alcuni dettagli della manifestazione in oggetto.

Grazie sin d’ora per la vostra attenzione e spero, come sempre, nella vostra preziosissima collaborazione.

In attesa di risentirci i più cordiali saluti.







ASSOCIAZIONE ROSETIEVENTI

VIA LIVORNO, 45 – 00162 ROMA

(E-MAIL: ROSETIEVENTI@ALICE.IT - TEL. 360 488848 – 347 2852077)



Nell’ambito del progetto di: Venezia un giardino di rose sull’acqua

VENEZIA: UN PRESEPE PORTATO DALL’ACQUA

di Dania Lupi


Il giorno 26 dicembre 2011 dal bacino di San Marco partiranno gondole e caorline ricche di doni simbolici verso l’isola di San Giorgio nella quale già circa due secoli fa, prima dell’arrivo di Napoleone, la tradizione voleva che proprio il giorno di S. Stefano si recasse in visita il doge di Venezia

Si tratta di una tradizione antichissima e piena di significato che con il “Presepe portato dall’acqua” si intende rievocare. Mi auguro che nei prossimi anni questo progetto possa essere perfezionato e portato sempre più vicino alle sue origini e con il massimo coinvolgimento della città di Venezia

Ho parlato del mio progetto, già avviato da quattro anni, di donare un giardino di rose alla città di Venezia al professor Giovanni Alliata e ho condiviso con lui l’idea di un Presepe che fosse portato dall’acqua. Non posso pensare a un tale progetto se non accompagnato dal “canto” delle sue strade d’acqua. E sono grata al professor Giovanni Alliata per avermi ricordato l’antica tradizione del Doge in visita a S. Giorgio il giorno di S. Stefano, tanto che il progetto del “presepe portato dall’acqua” ha trovato così una sua naturale collocazione.

A questo si aggiunga che ho abitato ad Assisi per più di vent’anni e che i miei genitori sono di origini reatine, proprio nel territorio in cui si trova Greccio, luogo in cui Francesco ideò e realizzò il primo presepe. Questo per dire che negli anni mi sono sempre occupata di presepi, fino a “indirizzare” gli abitanti di un piccolo paese dell’alta sabina - Ponte di Castel Sant’Angelo - a realizzare dei presepietti fuori delle case: sulle finestre, sotto i portoni, nelle piazzette, vicino alle fontane e ormai “Lu Presepittu” (così si chiama l’iniziativa) viene realizzato da più di dieci anni e da allora non posso non ricordare il successo dell’iniziativa, basata su una larga partecipazione entusiasta da parte degli abitanti del piccolo paese.

Per quanto riguarda il progetto veneziano ho pensato al “Presepe portato dall’acqua” come ad un dolce veicolo di rose, dunque verso una centralità.

La forma del cuore è da me prediletta in ogni giardino di rose che vado a realizzare, volendo con questo simbolo riportare il visitatore verso “l’attivazione” di un archetipo centrale, non solo come quello del cuore ma anche come quello della rosa, in una ipotetica ricerca del sé.

Dentro la Basilica di San Giorgio sarà perciò disegnato un cuore con 600 piante di rose (in vaso) integrata qua e là da qualche stella di Natale; e al centro di questo grande cuore saranno collocati i simboli della natività: il Bambino, la Madonna e San Giuseppe, i Pastori. Saremo tutti noi che andremo in visita il giorno di Santo Stefano e tutti diventeremo pastori “adoranti” nel momento in cui ci “chineremo” nell’atto del donare e del riconoscere. L’atmosfera del Natale, particolarmente ricca di significati e di poesia sarà, evocata nei dettagli e nella forma della preghiera e del dono quale significativo simbolo. Saranno presenti le remiere veneziane e gli abitanti delle isole limitrofe, nonché tutti i “pastori” che vorranno intervenire. Esempio di doni simbolici: dal Liceo Foscarini arriveranno lettere di Natale scritte dai ragazzi; dalla Certosa un modellino di gondola; da Marzobbo-Venissa uva e vino; da S. Erasmo verdure e carciofi; da Burano Merletti; da Murano lavori in vetro, ecc. Ai “pastori” veneziani e i turisti che vorranno intervenire si suggerirà di portare una rosa o una stella di Natale. Il tutto accompagnato da nenie, canti natalizi e zampogne.

La partenza da Venezia sarà intorno alle ore 10.30 e il ritorno dopo la visita al presepe, la benedizione e perché no un brindisi per gli auguri di Buone Feste … Il ritorno è previsto intorno alle ore 12.30, quando sul sagrato della Chiesa potremo accendere delle fiaccole, anche quelle a forma di cuore, per pensare ad un significato da dare alla “luce del cuore” nel pieno delle festività: quando si accende il Ricordo della Nascita si accende anche all’esterno di sé un desiderio di condivisione che si estende alla laguna e alla città di Venezia.


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