RICORDO DI UN GRANDE OLIMPIONICO DEL CANOTTAGGIO: RENZO SAMBO,MEDAGLIA D'ORO A CITTA' DEL MESSICO '68

ROMA, 11 agosto 2009 - Non avrà avuto bisogno di mettersi in fila per ottenerle. Le ali, il buon Renzo, le aveva meritatamente conquistate sulla Terra come atleta, allenatore e uomo. Non aveva bisogno della luce dei riflettori per mostrare la propria grandezza, né mai in verità amava ricercarla e dietro tutte le sue vittorie scorreva sempre un fiume in piena di bontà, modestia e umiltà : luccica ancora l’oro di Messico 1968, luccica negli occhi di chi è cresciuto e cresce seguendo il suo esempio. Da atleta, con il suo ‘due con’ assieme Primo Baran e Bruno Cipolla, si carica sulle spalle l’Italia remiera portandola a ballare sul tetto del mondo. Da tecnico, con Paola Grizzetti, porta a termine la sua ultima missione: l’oro dell’ultima Paralimpiade coincidente con l’abbattimento dell’ultimo mattone del solido muro della diffidenza e dell’indifferenza verso l’Adaptive Rowing. Da Città del Messico a Pechino passano quarant’anni: il canottaggio cambia, lui no. Mantiene intatto la sua più grande qualità: rovesciare i giorni e le notti.
In silenzio, in punta di piedi. Ciao, Renzo! (MC)


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UN SUO RICORDO ANCHE DAL BLOG DI GIOVANNI CROFF

In un mondo dove ogni giorno di più il tuo valore é commisurato a quanto forte urli;

In un mondo dove ogni giorno di più non importa ciò che sei ma come appari;

In un mondo dove ogni giorno di più ci si dimentica il valore della fatica e del dolore;

In un mondo dove ogni giorno di più la parola solidarietà perde di significato;

In un mondo dove ogni giorno di più l'umiltà sembra la virtù degli stupidi;

In questo mondo che non ci piace ma che ci vogliono far credere il migliore possibile, la mancanza di Renzo lascerà un vuoto immenso per quanto ha rappresentato non solo nel nostro mondo del canottaggio.

Un Maestro di vita.

Ciao