Un’occasione
per assistere a una delle più pure tradizioni veneziane: il varo di una
nuova imbarcazione. Venerdì 3 luglio alle 11 allo squero Tramontin, tra
Rio dell’Avogaria e Rio Ognissanti (Dorsoduro, 1542) messa in acqua di
una nuova "batela a coa de gambero". A commissionarla Viva
Voga Veneta, l’associazione di promozione della voga alla veneta nota
per essere stata fondata da donne e per l’origine più disparata dei suoi
componenti, molti dei quali veneziani d’adozione. Veneziano
d’adozione anche colui che ha realizzato l’imbarcazione, il maestro
d’ascia Matteo Tamassia, di origini toscane. Tamassia, nel 2012, ha già
realizzato l’altra batela dell’associazione, chiamata “Viva”, gemella
dell’attuale imbarcazione. Hanno completato l’imbarcazione altri due
nomi storici dell’artigianato veneziano: il remèr Paolo Brandolisio, per le forcole e i remi e il fabbro Marco Tenderini, per le parti metalliche realizzate in acciaio forgiato. In
legno di rovere, larice e mogano, con i suoi 8 metri di lunghezza
l’imbarcazione riprende la linea delle batelline da trasporto a coda di
gambero. Per realizzarla ci sono volute circa 500 ore di lavoro,
nell’arco di tre mesi. "Il
varo di una imbarcazione che riprende la tradizione veneziana deve
essere una festa per tutta la città" – così la presidente
dell’associazione, Nan McElroy, singolare esempio di veneziana
originaria del Kentucky. "La cerimonia si deve svolgere di mattina per
il favore di marea, ma speriamo di avere quanti più veneziani e turisti
ad assistere al varo, partecipando a un piccolo grande momento di gioia". La
nuova batela verrà utilizzata per i corsi di voga tenuti da Viva Voga
Veneta. La sua prima uscita ufficiale cadrà il giorno successivo al
varo, sabato sera 4 luglio per il “fresco” in Canal Grande.
Viva Voga Veneta
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