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mercoledì 7 gennaio 2015

LA RIEVOCAZIONE DELLE VARVUOLE: UNA FESTA TRA LEGGENDA E REALTA'









 
di Cristiano Peroni




Le Varvuole a bordo delle “batele”, le tipiche imbarcazioni lagunari, nei loro cappotti di rete, tra grida agghiaccianti e vorticosi balli, arrivano sulla terraferma con un solo obiettivo: portare via i bambini cattivi. Si tratta di una rievocazione di un’antichissima leggenda che affonda le radici nella storia, al tempo delle scorrerie piratesche dei bellicosi Uscocchi che arrivavano dalle coste balcaniche per razziare i porti sotto il protettorato di Venezia. La fantasia popolare nel corso dei secoli li ha trasformati in streghe marine denominate "Varvuole". Al tramonto alla vigilia dell’Epifania, l’annuncio dell’araldo invita a prestare attenzione al mare dove dalle nebbie le streghe si avvicinano alla costa per portare via i bambini cattivi. La tradizione le dipinge dall’aspetto terribile: lunghi denti appuntiti, capelli di fil di ferro, gambe di legno e occhi di pietrafocaia. Per difendersi dall’assalto delle "Varvuole" gli isolani usavano strofinare l’aglio su porte e finestre, cospargendo d'acqua santa gli angoli più bui delle loro case. Ecco come è stata vissuta l'ultima rievocazione della leggenda tramite  





E DOPO LA RIEVOCAZIONE DELLE VARVUOLE, LA GRANDE 
ABBUFFATA PER INAUGURARE LA NUOVA SEDE DI GRADOVOGA

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