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venerdì 31 ottobre 2014

FESTA DEL PORCHETO DI FABIO DONA' E LUCA BALLARIN: MERCOLEDI' 29 OTTOBRE 2014











di Massimo Veronese



 
Se provate a fare una ricerca su internet o anche sulle più prestigiose enciclopedie cartacee, non riuscirete a trovare il motivo per cui, il quarto classificato nella Regata Storica dei campioni su gondolini, veniva premiato con un maialino vivo (el porcheto), oltre che con la bandiera blu. Noi però abbiamo una grande risorsa per darvi conto anche delle curiosità più recondite sulla "venezianità", sulle nostre tradizioni, sui modi di dire e di fare. Questa risorsa si chiama Giorgio Crovato, ricercatore e studioso di storia: "un posso de sienza" per ciò che riguarda quanto sopra! Chi vi scrive ha tentato in tutti i modi di procurarsi questa informazione lasciando per ultima l'idea di dover disturbare Giorgio per ottenerla, ma alla fine ha dovuto arrendersi (vorà dir chel vansa el spriss). Nel chiamarlo ho avuto la fortuna di ottenere una risposta, una notizia più fresca di "una sardela de alba" in quanto anche lui, colto un mese fa dalla stessa curiosità, ha appena concluso le sue ricerche a riguardo. Lo studioso, frequentando il paese d'origine della madre, Montereale Valcellina in Friuli (paese che ha dato i natali anche all'attrice Giovanna Maria Farussi, detta Zanetta, in arte "la Buranella", nota per essere la madre di Giacomo Casanova) e parlando con gli anziani della zona, ha scoperto che praticamente in vaste aree del Friuli e del Veneto ed addirittura in altri spazi europei, "la pursela" era simbolo si di fertilità ma anche di perdente, di ultimo arrivato. Per fare un esempio, anche oggigiorno seppur con meno frequenza, nel paese di cui sopra, quando un fidanzato/a viene lasciato/a oppure quando un ragazzo/a era innamorato senza essere corrisposto/a e questa cosa diventava di pubblico dominio, il/la protagonista in negativo veniva dileggiato/a dagli amici tramite “un disegno” sulla strada vicino alla sulla porta di casa, dell'immagine di un "porchetto" e messaggi per "tor in giro" a mò di manifesti di rugantiniana memoria. Com’è noto a tutti gli appassionati, a Venezia, in Regata Storica, solamente i primi quattro classificati hanno l'onore di salire sul palco delle autorità (la machina) per essere premiati. Fino a circa un secolo fa esisteva ancora la consuetudine di fare arrivare al traguardo a Ca’ Foscari solo i primi quattro gondolini. Gli altri, al ritorno, dopo il ponte di Rialto, venivano bloccati con l’estensione di una corda all’altezza del Rio di San Polo e invitati a “butarse in rio”. Secondo questa consolidata tradizione l'ultimo classificato quindi non è il nono ma il quarto, appunto l'ultimo a salire, degno di essere beffeggiato, degno de "vincer el porcheto", simbolo dell'ultimo...che in periodi di guerra e ristrettezze non era neanche male! Il “porcheto” è disegnato sulla bandiera, ma viene anche consegnato “vivo” ai regatanti assieme alla bandiera blu. Questa usanza è durata fino al 2001. L'ultimo maialino a sfilare durante il corteo storico è stato Mario, lo hanno vinto i fratelli Gianni e Roberto Busetto che l'hanno poi affidato alla custodia di una società animalista di Verona. Accogliendo le proteste degli animalisti, il premio è stato da allora sostituito da un maialino in vetro realizzato dal Consorzio Promovetro di Murano. Il sindaco di Castelnuovo Vomano in provincia di Teramo, paese specializzato nella cottura di maiali interi, tramite l’Associazione Settemari, ogni anno regala la prelibatezza ai quarti arrivati continuando in qualche modo con la tradizione della presa in giro! E chi sono stati i zimbelli della regata Storica 2014? Fabio Donà e Luca Ballarin! Festa e rito già avvenuti lo scorso 12 ottobre nella sede della Settemari. 15 kg di suino devono esser mangiati presto, magari subito, in compagnia di tanti altri amici ed appassionati. Il luogo questa volta prescelto è lo stesso dove i nostri svolgono i loro allenamenti e quindi remiera Canottieri Giudecca. Come sempre cuochi d'eccezione "macho" Tonello e Claudio Busetto, al secolo, "el Puffo": salame, soppressa, crauti, melanzane marinate, pennette al radicchio, asiago e salsiccia, torte di ogni genere e quant'altro hanno fatto contorno ad un beffeggiante protagonista della serata "col limon in boca" . A volte, nel dar conto di un momento di gioia e serenità di due atleti dopo le tante fatiche che hanno reso dura anche l'ultima primavera-estate, si scoprono cose che mai dovrebbero essere dimenticate, pena la decadenza definitiva di tradizioni millenarie, la morte di una civiltà che già sta facendo a pugni per sopravvivere all'aggressione del consumismo, del turismo uso e getta e dell'invasione gialla! Un declino lento, inesorabile, spiluccato come si fà con l'uva ed alla fine ti resta in mano il tralcio...stecco sterile ed inservibile... Comunque i nostri complimenti a Fabio e Luca, due atleti destinati ed essere il futuro di vertice nel mondo della voga veneziana!





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