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lunedì 22 luglio 2013

COMUNICATO STAMPA DELL’ASSOCIAZIONE REGATANTI EMESSO ALL'INDOMANI DELL'INCONTRO CON IL SINDACO ORSONI DI DOMENICA 21 LUGLIO 2013





Con grande rincrescimento abbiamo rinunciato a disputare le Regate del Redentore, per la partecipazione alle quali avevamo speso mesi di allenamento sacrificando lavoro e famiglie. D’altra parte si rendeva necessario un segnale forte per denunciare lo stato di profondo abbandono in cui l’Assessorato responsabile preposto alla tutela di questa tradizione sportiva ha lasciato il mondo delle regate, abbandonato ad un lento ed apparentemente inesorabile declino. Da veneziani che non intendono rassegnarsi, abbiamo quindi ritenuto di dover richiamare l’attenzione dei tifosi e dei cittadini sull’assenza di qualsiasi strategia atta sia a reperire risorse alternative a quelle pubbliche per il sostentamento dell’intero sistema (che non si limita alle regate comunali, ma anche a quelle societarie), sia ad introdurre soluzioni innovative per rendere più spettacolari le regate e soprattutto per meglio integrarle nell’attuale tessuto cittadino. Purtroppo fino ad ora tutte le nostre proposte sia innovative, sia miranti anche a risparmiare denaro pubblico, non hanno trovato l’auspicato accoglimento, ma –quasi per ripicca – hanno determinato da parte di quegli stessi responsabili iniziative non condivise ne’ condivisibili con spreco di risorse umane ed economiche. Tra l’altro, proprio in occasione delle proposte innovazioni per le Regate del Redentore, l’Assessorato non ci ha minimamente difeso dalle strumentalizzazioni di qualche politico giudecchino che, senza nemmeno conoscere il contenuto di tali innovazioni, si è eretto a paladino del conservatorismo. Nel complimentarci con lui e con i suoi eventuali colleghi per il risultato conseguito (non effettuazione delle regate), ci permettiamo solo di osservare che in tutti questi anni da quel consigliere non è mai giunta una voce propositiva a sostegno del mondo delle regate. Fortunatamente, in questa giornata per tutti noi molto triste, ci hanno alleviato lo spirito due circostanze: - la solidarietà manifestataci da molti Giudecchini che, pur delusi per la mancata disputa delle regate, ci hanno espresso piena condivisione e solidarietà, esortandoci a continuare la nostra opera di sensibilizzazione; - la disponibilità manifestataci dal Sindaco nell’incontro durante l’intera mattinata della domenica, nel corso del quale abbiamo potuto finalmente renderlo edotto delle gravi disfunzioni di un sistema che rischia di far morire uno degli ultimi valori che costituisco il patrimonio tradizionale della città. Con la fiducia che riponiamo nel Sindaco, attendiamo adesso da lui segnali concreti per il rilancio dell’intero settore che altri avevano così gravemente trascurato. Vogliamo sperare che, in questo momento difficile per la nostra Nazione e per la nostra città, dalla collaborazione di tutti possano esprimersi condivise sinergie che, a partire da una efficace tutela delle nostre tradizioni, si estendano poi anche alle altre gravose e contingenti necessità di Venezia. 


 Il Consiglio dell’Associazione Regatanti 


8 commenti:

Zorro ha detto...

Perche i regatanti continuano a menare il can per l'aia con comunicati fantomatici ...............,ogni giorno cambiano motivazione per aver saltato la regata del redentore ......siate chiari e senza maschere il vostro problema sono i soldi solo e maledettamente i soldi ......nessuno vi biasima é giusto che pensiate alle vostre tasche ma basta con la demagogia ........spero nei vostri comunicati di non sentir piu' parlare di cultura ,di tradizione ,di sport ..........la vostra cultura sono e rimaranno sempre i soldi--------

Gaetano Bregantin ha detto...



Caro zorro primo, dimmi chi sei io sono gaetano bregantin primo togliti la maschera che sei solo un codardo a non firmarti secondo ti devi informare chi sono i regatanti e le nostre idee terzo i tuoi soldi di cittadino veneziano te li puoi tenere in tasca tua non vogliamo soldi da te povero illuso, se vuoi contattarmi ti spiego la nostra protesta contattami . Prima di scrivere informati

Davide ha detto...

Vorrei sottolineare che colui che da fiato alla bocca per niente e critica gli altri lo fa in maniera anonima perché non é abbastanza uomo da scrivere nome e cognome ma gli dico soltanto una cosa colui che insulta noi regatanti gli unici insieme ai gondolieri e alle remiere che mantengono la tradizione della voga alla veneta e lo fa sotto il nome di zorro vergognati !!!! Anche perché cosí con la maschera lo sanno fare tutti ma tu distingui perché cosí dimostri la tua stupidità unita alla poca informazione quindi ti consiglio per la prossima stai zitto !!!!

Anonimo ha detto...

E Zorro ha dimenticato di dire che sono anche tendenzialmente permalosi. Comunque regatanti, non lamentatevi troppo perché nessuno vi obbliga a vogare. C'è gente che fa altre attività anche solo fine a se stesse sacrificando tempo al lavoro e alla famiglia forse anche più di voi. Credo che Zorro abbia ragione quando dice che la vostra cultura sono i soldi. Lo dico perché ritengo che avreste vogato alla regata del redentore alle stesse condizioni di adesso se in palio vi fossero stati, per esempio, 10000€ al primo classificato.

Francesco Lazzarini ha detto...

Se vogassimo a gratis...diverremo sempre più manifestanti...le regate diverrebbero parate o cortei...e tutto andrebbe morendo...volete questo dalla voga? La perdita del prestigio, la perdita degli stimoli e della serietà delle regate?

Siamo in una società dove i soldi valorizzano le cose, se li togli, perdi il valore...Volete questo dalla voga? I regatanti hanno solo ragione...in primis i più forti e dopo anche tutti gli altri. Un tempo eravamo il simbolo della venezianità...è ora e tempo che le cose tornino così, perché è tradizione, perché è semplicemente giusto.

Zorro e "il solito anonimo", questa è la mia Z per voi...ribattete pure...

Marco Girotto ha detto...

Caro zorro e caro anonimo
Sono dell'idea che non conoscete per niente la sostituzione e di cosa si è discusso negli incontri con la giunta comunale. Certo si sono affrontati i problemi legati ai compensi ormai ridotti all'osso delle regate questo è vero. . Ma nn è stato discusso solo di questo.
Sono stati affrontati i problemi riguardanti le imbarcazioni.. non è stata fatta alcuna opera di rimessaggio alle imbarcazioni da regata e posso assicurarvi di persona che nn si trovano in buono stato più di un pupparino per esempio fa acqua. . Se andiamo avanti così che facciamo tra un anno le buttiamo?
Sono state chieste spiegazioni a riguardo delle spese di denaro provenienti dalle casse comunali per i cantieri e per opere affidate a terzi che risultano eccessive secondo l'associazione regatanti rispetto alle opere fatte. . E molti altri temi che sono sicuro che Gaetano bregantin, gloria Rogliani e tutto gl altri partecipanti alle riunioni sono pronti a spiegarvi senza alcun problema. .. quindi prima di attaccare o dire le solite frasi per favore informatevi
Grazie mille

Luca ha detto...

A proposito di quel che dice Davide sul fatto che "regatanti e gondolieri sono gli unici a mantenere la tradizione della voga alla veneta" concordo con qualche riserva: le regate e le remiere sono si tradizione ma allo stesso tempo lentamente contribuiscono a far dissolvere la voga veneta stessa, una tecnica nata a Venezia per trasportare in questa particolare città.
Fare le regate con le barche veneziane è un po' come fare una gara di carretti... non sono di certo i migliori mezzi per andar veloce! ma allo stesso tempo sono maneggevolissimi anche (soprattutto) a pieno carico.
Gli scafi da competizione sono sempre più alleggeriti e fatti in compensato (il fasciame in tavola ormai nessuno si ricorda più nemmeno come metterlo in opera) forcole deformate in avanti per spingere sempre più forte, pedane, taparini, decine di pennole per forcola, puntelli... tutti elementi estremi e che deviano la tradizione verso solo uno dei suoi aspetti.
La città avrebbe bisogno che le sue barche tradizionali a remi riprendessero quella dimensione di quotidianità - per esempio usandole come mezzi da lavoro e da trasporto e non solo relegandole alla vetrina ludico-sportiva di regate e remiere - anche perché sarebbe una delle poche risposte per risolvere molti dei problemi legati al moto ondoso e che affliggono la laguna.
La cultura del remo è infatti sempre più settaria: sarebbe impensabile per un mototopista al mattino svoltare in un rio spingendosi con una pertica di 3 metri piuttosto che avventurarsi in spericolate manovre o innestando almeno 6 volte avanti e indietro... quando un sandolista si muove nel traffico urbano per i motoscafisti è solo un impiccio: devono far presto e macinare altri soldi. Per un giovane poi meglio un brube in vetroresina con impianto stereo e 40 cavalli a poppa piuttosto che uno s'ciopon. Fino al 97 quando c'era il mercato generale in erbaria si vedeva ancora qualcuno che consegnava a remi... lo hanno fatto per quasi mille anni... e in mezzora a remi in centro storico puoi arrivare dappertutto, se sfrutti le correnti vai pure più veloce dei limiti consentiti e non consumi carburante.
Detto questo i regatanti hanno tutte le sacrosante ragioni per protestare ma se vogliamo salvare la tradizione cominciamo tutti a riscoprire la voga veneta non solo come uno sport o un giro di giostra per i turisti.

Gigio dea remiera ha detto...

A proposito di quel che dice Luca...un buon sponsor potrebbero essere i barconi da turismo, l'actv e tutti i mezzi da lavoro che da anni ci fanno onde e ci danneggiano in tutti i modi...se proprio non possiamo fermali, per ora, almeno che ci diano un compenso per gli orrori che ci fanno patire in barca. O no? Siamo noi gli intrusi che danneggiano la Laguna, o loro? Non si capisce più niente.