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giovedì 9 agosto 2012

REGATA DI PELLESTRINA 2012: QUESTIONE DI FEELING? NO... QUESTIONE DI FAIR PLAY!!!

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ALESSANDRO SECCO OFFRE IL PRIMO SOCCORSO A TIBERIO SABBADIN







di Alessandro "patatina" Secco



Domenica 5 agosto 2012, ore 17:30, parte la Regata di Pellestrina alla quale con orgoglio partecipavo anch'io col mio compagno Tiberio Sabbadin. Soddisfaciente la nostra partenza e la condotta di gara fino al giro del palo e la classifica ci ha visti sempre combattere per la seconda posizione nulla potendo contro la prima occupata dai cugini Igor e Rudy Vignotto come sempre insuperabili. A metà regata conquistiamo la piazza d'onore a scapito dei fortissimi equipaggi formati da Luca "muzato" Quintavalle-Gaetano Bregantin diretti inseguitori, Andrea Bertoldini-Martino Vianello, Fabio Zane-Alessandro "pastazuta" De Poli e Stefano "ciaceti" Tagliapietra-Maurizio "sustin" Rossi, a seguire. E' stata battaglia vera raggiungere il voltacanale in quella posizione, forse la nostra miglior performance stagionale. Il caldo scaraventato in laguna dall'anticiclone africano "Nerone" era qualcosa di straordinario e probabilmente è stato quello che ha causato quello che non ti aspettavi in una domenica così speciale e proficua per me e Tiberio. Traguardato il giro del palo, da poppa cominciavo a notare qualcosa di strano e di diverso nella vogata del mio compagno. Cominciava a scomporsi ma non riuscivo a rendermi conto di cio' che gli stava succedendo. Pensavo ad una momentanea scompattezza della sua azione per una crisi atletica in atto. Cose che capitano, crisi che si superano nel proseguio della competizione. La regata prosegue e la "crisi" non passa. Resistiamo comunque al secondo posto rintuzzando tutti gli attacchi ora dell'uno, ora dell'altro avversario fino ad un paio di centinaia di metri dall'arrivo. Sembrava davvero fatta! Secondi dietro ai "vignottini" a Pellestrina, che soddisfazione! Ad un tratto Tiberio entra in acqua con la pala del suo remo a vuoto, come si dice? A mo' "de biavarol" che taglia il salame di traverso? La mia di palata era la solita ed il pupparino sussulta per la differenza di forza in acqua. Tiberio continua con vogate sempre piu' vuote, sempre piu' lente, sempre piu' inefficaci. Lo richiamo, o meglio, cerco di chiedergli, col poco fiato che avevo, cosa stesse succendo, se si sentiva male... Non ottenevo risposta. Ad un tratto si piega sulle ginocchia, tenta di fare un'altra vogata, prova a rialzarsi e ritenta ancora di dare una straffilata di remo in acqua. Scava dentro di se' alla ricerca di un'ultima misera caloria da spendere, di un barlume di lucidità che ci permettesse di arrivare al traguardo che era ormai a non piu' di cento metri...e finisce a gambe levate schiena a pagliolo, privo di sensi. Preso dalla trance agonistica ho provato ad andare avanti ad un remo sperando ad una sua ripresa ma in pochissimi istanti ho capito che la situazione si stava facendo grave. Sono saltato giu' dalla poppa e la prima cosa che mi è venuta in mente di fare è stata quella di liberagli il collo dal fastidio della maglia, aprirgli la cintura ed i pantaloni e sollevargli le gambe verso l' alto per la circolazione. L'idroambulanza è arrivata in men che non si dica ed i sanitari hanno prontamente soccorso Tiberio. Non mi è rimasto altro da fare che osservare gli equipaggi avversari sfilare verso il vicinissimo traguardo. Questo il racconto della mia Regata di Pellestrina. Delusione per l'incidente capitato e felicità nel vedere la ripresa di Tiberio.

Ma a questo punto arriva il bello di quella domenica. Un episodio da Libro Cuore, un gesto che non mi sarei aspettato, vista l'accesa ed a volte crudele rivalità che "vive e regna" tra regatanti. Si celebra regolarmente la cerimonia delle premiazioni che guardo da lontano con un po' d'amarezza mentre Sabbadin era ancora sotto le attenzioni del personale medico. Bandiere rosse per Rudy ed Igor, bianche per "muzato"-Bregantin, verdi per Bertoldini-Vianello, blu per "pastazuta-Zane. Si avvinano sempre piu' Andrea bertoldini e Martino Vianello, puntano la nostra barca appoggio, vengono proprio nella nostra direzione. "Non avrò mica fatto qualche scorrettezza in gara?", chiedo tra me e me..."no, forse vengono ad accertarsi delle condizioni di Tiberio"...mi rispondo. Esatta questa premonizione, è la prima cosa che hanno fatto, seguita da un gesto che ci ha lasciati a bocca aperta e con i "penoti" a fior di pelle! Non mi vergogno di confessare la commozione che mi è presa, dire che ero "ingroppato"è dir poco. Ebbene si, non voglio nascondere neanche la lacrimuccia persa. Sicuramente sono rimasto attonito, sorpreso, incredulo, davvero senza fiato. Non so' neanche se ho avuto l'istinto e la creanza di ringraziare. Spero proprio di si. Grazie Martino! Grazie Andrea! Quello che avete fatto è un gesto che non ha prezzo o premio che tenga. Quello che avete fatto ha trasformato l'amicizia e la stima sia come uomini che regatanti che già nutrivo per voi in qualcosa di ancora piu' speciale. Non riesco nemmeno a trovare una parola adatta per descrivere quello che mi avete fatto provare. E provare a Tiberio. Da appassionato dei film che narrano le storie dei gangster, posso fare un'esempio che potrebbe calzare a pennello. Due mafiosi che si tagliano ognuno il palmo della propria mano ed uniscoscono il loro sangue per raggiungere lo status di "fratelli di sangue"! Ancora grazie e speriamo che tutti prendano esempio. Questa non è questione di feeling ma...questione di fair play.



DAL MINUTO 31 LE IMPRESSIONANTI SEQUENZE DEL MALORE OCCORSO A TIBERIO SABBADIN

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bel gesto, bravi! Forse un unico neo: in questo racconto si poteva risparmiare l'immagine del patto di sangue tra mafiosi. Non conoscendo persone e ambiente delle regate sembra sia un contesto animato da bulli e si finisce per dare ragione a chi denigra questo circo sociale e tradizionale di venezianità popolare.