Sprezzanti dell'imminente, immane fatica che li aspettava il giorno dopo, leggi Regata del Redentore, i baldi e numerosi atleti della Canottieri Giudecca, dopo aver pescato un poderoso esemplare di branzino il mattino di sabato (più di quattro chili!), si prodigavano ad "intrigare" i genitori per la cottura dello stesso naturalmente accompagnato da patate ed ogni altro tipo contorno ed a procurarsi la compagnia giusta per festeggiare alla grande, la notte magica per antonomasia di tutti noi veneziani: il Redentore! Procurati bibite, cibarie e quant'altro, i ragazzi si accorgono che mancano le pollastrelle ed a questo punto partono gli inviti in tutte le direzioni della laguna: giudecchine, veneziane, buranelle e pellestrinotte...arrivano a frotte dando quel tocco di internazionalità alla festa. Naturalmente si sono uniti nell'amichevole soiree tutti i ragazzi e ragazzi che gravitano attorno al mondo delle regate nel segno dell'amicizia, della convivialità, del gogliardico sfottò, della simpatica sfida per il giorno dopo, abbattendo quella fastidiosa cortina di ferro" generata dalla lotta per il "campanile" che troppe volte porta i partecipanti alle nostre gare a guardarsi in cagnesco, a promettersele, a offendersi in maniera diretta o sotto le righe, ad inquinare con l'odio una manifestazione sportiva invece di ostentare i grandi valori che lo sport ci insegna: JUVENTA DOCET.... bravi fioi! Ah, per la cronaca, il pescione è stato catturato dai provietti "Sampei" Alessandro Carrettin e Filippo Vedova e dopo aver consumato la cena, in attesa dei fuochi, musica, cori, balli e nuotate under the moon sono state le attività principali dei giovani regatanti.
1 commento:
Bell'articolo, vorrei precisare solo una cosa, il branzino non è stato cucinato dai miei genitori, bensì nel ristorante dei miei zii.
Cordiali saluti, Alessandro
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