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sabato 27 febbraio 2010

COMUNICATO S.M.S.C.C. : RICORRENZA DI SAN FOCA - 5 E 7 MARZO 2010




La celebrazione della festa in onore di San Foca, santo di origine greca e, a Venezia, antichissimo patrono dell’altrettanto antica Arte dei Calafai de l’Arsenal, è stata recuperata dalla Società di Mutuo Soccorso fra Carpentieri e Calafati a partire dal 2008, con l’intenzione di unire al ringraziamento al Santo anche il ricordo delle socie e dei soci che ci hanno preceduto.


Il programma ufficiale prevede due appuntamenti:


VENERDI' 5 MARZO 2010 ORE 18:00

l’omaggio al Patrono ed il ricordo dei defunti si tiene il “zorno de San Foca”, invariabilmente il 5 di marzo, giorno ad esso dedicato, presso la chiesa di San Martino con la celebrazione della Santa Messa. A questa segue, presso l’altar dei Calafai parato a festa per l’occasione, la distribuzione a tutti i soci presenti di “pan, candella et Santo”, secondo l’antichissimo rituale rimasto in vigore presso le schole di mestiere veneziane fino al 1797, anno della caduta della Repubblica di San Marco.


DOMENICA 7 MARZO 2010 ORE 12:30

La prima domenica successiva al 5 marzo fa seguito la “festa de San Foca”, che prevede il pranzo conviviale fra i soci, gli ospiti e i simpatizzanti con pomeriggio danzante e la classica lotteria benefica finale. La festa avrà luogo presso il Complesso sportivo di sacca San Biagio alle ore 12:30. Il prezzo tutto compreso è fissato in 36 Euro per i soci e 39 Euro per i non soci.


PER INFORMAZIONI

Società di Mutuo Soccorso fra Carpentieri e Calafati
Castello, 1514 - 30122 VENEZIA
tel. e fax 041 5266813
email smscc@smscc.it




Nella foto: Chiesa di San Marco, inizio del braccio sinistro del nartece (entrando dalla porta di Sant’Alipio). Il mosaico raffigura Sanctus Phocas che tiene stretto fra le braccia un timone da nave.




Vita di San Foca Martire

Nonostante l'imperatore Traiano (98-117) sia celebrato dai suoi contemporanei come il fondatore di un'epoca d'oro, il cosiddetto beatissimum saeculum, nondimeno egli si rese responsabile di feroci persecuzioni contro i cristiani, per i quali il carcere si concludeva invariabilmente prima con il martirio e poi con la morte. L’imperatore si era infatti convinto che il cristianesimo in sé fosse un delitto passibile di morte solo dopo che il cristiano avesse confessato la sua fede e non intendesse ritrattarla. LEGGI TUTTO...VAI !!!

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