Storica: giudici nella bufera
Due arbitri si sono dissociati dalle decisioni assunte
dai colleghi che hanno decretato la squalifica di D’Este
La squalifica di Ivo Redolfi Tezzat e Giampaolo D'Este durante la Regata Storica sta destando sempre più polemiche, anche fra gli stessi giudici di gara. Oggi, la commissione di disciplina (Giulio Gidoni, Alvise Bragadin e Cesare Peris) si pronuncerà in merito al ricorso presentato dai due regatanti, dopo aver ascoltato in mattinata i poppieri coinvolti nei diversi episodi. Intanto Ernesto Ortis (coordinatore dei giudici), che seguiva la gara nella seconda barca di giuria, si è dissociato formalmente (unitamente al collega Giovanni Zennaro) dalle sanzioni comminate a Tezzat-D'Este dagli arbitri della prima barca, Gianni Tonini e Sandro Fort. Il video comunale risulta assai esplicito anche nella parte sonora, nel tratto Ponte di Rialto - Stazione: invece di intimare al canarin dei Vignotto e al viola di Bertoldini di lasciare acqua al celeste di Tezzat, che vogava sotto riva, si odono Tonini e Fort accanirsi solo con quest'ultimo. Non solo, nel percorso di ritorno il canarin supera il viola; questo tenta di rimontare buttandosi a campo, ma ancora una volta i due giudici paradossalmente ordinano a Bertoldini di mettersi in scia del canarin, impedendogli l'attacco. Nei piani alti di Ca’ Farsetti non vogliono sentir parlare di combìne, ma auspicano, come l'associazione dei Regatanti, un ricambio generazionale dei giudici di gara e in seno alla commissione tecnica. Il fatto che né Tonini né Fort siano stati convocati per la regata di Burano, risulta il segnale di come siano stati considerati quantomeno «in soggezione» rispetto ai Vignotto. Coppia, quest'ultima, che per il suo valore non avrebbe certo bisogno di sostegno, seppure anche i Vignotto siano stati pesantemente penalizzati in passato dalle decisioni arbitrali. Ancora una volta (ma sono ormai tante) dobbiamo registrare polemiche e sospetti. Peccato: per il Comune, impegnato a promuovere sempre più la «Storica» anche sotto l'aspetto della credibilità agonistica; per l'associazione Regatanti, che voleva pretendere di più. Peccato per la commissione di disciplina: qualunque sentenza non mancherà di provocare un putiferio, fino all'intervento diretto del sindaco.
3 commenti:
Si potrebbe chiamare a fare il giudice di gara delle regate l'esperto Crovato, che in diretta tv ha dichiarato che la scorrettezza in bacino era di Redolfi Tezzat senza nessuna prova di riscontro, così non lasciamo fuori nessun "esperto". He He He ....Sarà forse perchè lo si vede spesso a Sant'Erasmo?....Purtroppo accertate le evidenti ragioni di Ivo e Giampaolo non ci resterà che sperare che questi due Super campioni resistano alla voglia di mandare a quel paese la voga e tutti quegli "esperti" che ci ruotano attorno e di rivederli di nuovo al cordino di partenza a dimostrare che senza l'aiuto dei "giudici" non ci sarebbe niente per nessuno.
In risposta all'anonimo qui sopra volevo solo ricordare che D'este-Tezzat quest'anno hanno vogato per la canottieri Querini, dichiarandolo su tutti i giornali, e che proprio il giudice Ortis, di cui si parla qui sopra, è il vicepresidente della canottieri Querini. Potrà, magari proprio la prossima regata di Burano, giudicare con obbiettività? La voga veneta è un ambiente piccolo nel quale le persone si ritrovano spesso e si conoscono tutti: è sempre stato e sempre sarà troppo facile accostare una persona, un giudice a questo o a quel partito a seconda di come vanno le cose. Il signor Crovato non merita di certo critiche per quel che ha fatto e sta facendo per la voga alla veneta e la sua diffusione.
Non mi risulta che Ivo e Giampaolo abbiano vogato per nessuna bandiera, visto che molte sono le Società sportive che hanno avuto l'onore di ospitarli per gli allenamenti in questi anni di grande voga. In quanto al signor Crovato, proprio perchè persona vicina al mondo della voga dovrebbe sapere che non è giusto dare sentenze in diretta, prò o contro nessuno.Colgo l'occasione per ringraziarlo per non averci fatto vedere niente delle regate in tv, ma ora grazie alla sua "chicca" gli italiani conoscono meglio il signor Piero Cardin. Se poi andiamo a guardare i conflitti di interesse dei giudici nei confronti dei regatanti, dovreste TUTTI rassegnare le dimissioni.Seguo le regate da 30 anni e quello che ho visto fare dai giudici di gara non vi fà certo onore. Lo sò che qualcuno dirà che criticare è facile e che vorrebbe vedere me al suo posto,ma IO non essendo all'altezza, me ne guardo bene dal farlo, cosa che avreste dovuto fare a suo tempo anche voi.
Posta un commento