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giovedì 31 gennaio 2013

I GRANDI REGATANTI DEL PASSATO: GIUSEPPE "BUFALO" SCHIAVON


LASCIATE IL VOSTRO COMMENTO, RICORDO, ANEDDOTO O SALUTO NELLA SEZIONE "COMMENTI" ALLA FINE DELL'ARTICOLO!!!




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GIUSEPPE "BUFALO" SCHIAVON AL MUSEO VIRTUALE DELLA REGATA STORICA...VAI...!!!






  di Massimo Veronese


Immaginavo che mettendomi in moto per realizzare uno special su un campione del passato, avrei dovuto assumere i panni di un big del biliardo e sbocciare le biglie ferme della quotidianità delle persone che avrei coinvolto, calzare gli scarpini chiodati e come un grande stopper entrare a gamba tesa nella sfera dei loro ricordi più intimi. La mia scelta è ricaduta su Giuseppe "Bufalo" Schiavon e per realizzarla il mio unico gancio possibile era Luisella, la figlia, da un decennio tra le migliori atlete del circuito voga veneta. La vedi in regata e la sua concentrazione non lascia spazio al pensiero che possa essere una persona che dia facilmente confidenza. Sembra schiva, introversa, "privacy for ever", regala un sorriso al pubblico solo appena aver terso il sudore ed aver ritirato la sua bandiera rossa. Eppure è bastato prospettargli l'idea i cui frutti sono quelli che seguono, per staccarla da certi meccanismi dettati dal professionismo, per svelare la sua sensibilità, per scoprire il suo lato umano e coinvolgerla anima e corpo in questo progetto. Il suo aiuto è stato basilare per avere le informazioni che seguono. Giuseppe "Bepi Bufalo" Schiavon, classe 1942, 1° marzo, dipendente del Provveditorato al Porto di Venezia. Sposato dall'ottobre 1968 con Luciana Bubacco da Sant'Erasmo, il campione muranese ha due figli: Paolo e Luisella. Unica tra i due a seguire le orme del padre per quanto riguarda la voga veneta. Anche lei specialista e plurivincitrice della Regata di Murano su pupparini ad un remo e toccando tutto quello che c'è da toccare, in procinto di conquistare il diritto di fregiarsi del titolo di "Regina del remo" dopo la conquista della sua "Quinta Storica". Quanto segue, lo considero un regalo per "Bufalo" che tra poco più di un mese compirà 71 anni, ma soprattutto un regalo per tutti noi che siamo uniti dalla passione per la voga sotto tutti gli aspetti, non ultimo quello della sua storia e dei suoi grandi interpreti del passato.



REGATA STORICA 2 SETTEMBRE 1984
LUCIANO "PANNA" PAGLIAPIETRA - GIUSEPPE "BUFALO" SCHIAVON




di Giuseppe "Bufalo" Schiavon



Prima di esporre il palmares con tutti i risultati della mia carriera sportiva, vorrei approfittare di questo spazio per ricordare assieme a voi, lettori ed appassionati, i momenti belli ed i periodi difficili, di quella vita sportiva, limitandomi naturalmente a quelli che hanno attecchito di più nella mia mente. Come un tempo succedeva a tanti ragazzini, cominciai a vogare su un un sandolo che mio padre usava per andare a pesca. La mia passione era quella di vogare a poppa e specialmente ed un remo. Il mio vecchio partecipava come spettatore a tutte le più importanti regate all'epoca dove "gigio strigheta", "lupo", Seno, Italo "crea", si davano battaglia in tutti i campi di gara costruendo in tal modo il loro mito. Ed io con lui, con loro, regata dopo regata, con il seme della passione che fioriva sempre di più. Cominciai ad allenarmi sempre più seriamente e ben presto mi accorsi di essere il poppiere più ambito dai miei amici finchè nel 1960, spinto e convinto proprio da loro, partecipai alla mia prima regata, su pupparini ad un remo, a Murano. Mi classificai secondo: questo fù l'inizio della mia carriera agonistica!




Arrivò il tempo della naja. Dopo il C.A.R. a La Spezia che feci in compagnia di Giuseppe "suste" Rossi e di Umberto D'este, fui trasferito al centro sportivo militare di Sabaudia. Qui imparai la meravigliosa arte del cannottaggio, sport che in seguito mi diede quella che posso tranquillamente definire la più grande soddisfazione in assoluto per un atleta: la partecipazione ai Giochi Olimpici. Dopo la splendida vittoria nel "due con" in coppia con Sergio "ciaci" Tagliapietra al Meenting internazionale del lago di Lecco, fummo entrambi convocati per l'otto olimpico italiano. Superammo di slancio le fasi eliminatorie ed entrammo in finale. Al lago di Toda arrivammo sesti. Per me furono Olimpiadi di Tokyo 1964! Pelle d'oca!




Da pelle d'oca non è fù solamente il lato agonistico di quel momento, ma l'esperienza a livello umano fatta in questo frangente della mia vita. Infatti al villaggio olimpico conobbi un ragazzo giapponese, mio coetaneo, che amava l'Italia e stava imparando la nostra lingua. Forse questo è stato il motivo scatetante per cui siamo diventati amici e ci siamo frequentati per tutto il periodo di permanenza al villaggio. Amicizia che continuò anche dopo la nostra partenza,  via epistolare. Ci raccontavamo della nostra vita, della nostra famiglia, delle imprese sportive fino al 2002, 38 anni dopo, anno in cui venne a trovarmi a Murano facendomi un'impensabile sorpresa! Ritornò con la moglie anche nel 2012 e tuttora i nostri rapporti continuano: Yuikiro Okasura. Una figura che ha lasciato il segno dentro di me e sento vicina nonostante le migliaia di chilometri che ci separano.




Ma torniamo alla voga nostrana. Nel 1963 a 21 anni vinsi la Regata dei SS. Giovanni e Paolo su gondole ad un remo. Come da tradizione, mi aggiudicai anche la wild card per la Regata di Murano, sempre su gondole ad un remo. Contro i mostri sacri del momento arrivai secondo. Queste due affermazioni fecero colpo ad uno dei "provini" più in auge di quei tempi, già vincitore di una storica: Bruno "toreto" Bastasi. Mi scelse come poppiere e mi aprì immediatamente le dighe del Canalazzo, catapultandomi di brutto nel mondo del professionisti della voga veneta. Ci qualificammo per la Regata Storica di quell'anno ed alle 19.15 di quella lontana domenica di settembre mi ritrovai sulla "machina" con lo straccio bianco (secondo classificato n.d.r.) in mano! E' lui che considero il mio vero maestro. Mi perfezionò nello stile, nella tattica e sopprattutto nel comportamento. Ed ebbe il coraggio di rischiare del suo "rancurando" me, poco più che ragazzino.





Il 1965 fù l'anno che ricordo con tristezza come quello più sfortunato e difficile della mia carriera sportiva. Durante gli allenamenti con l'armo del galeone che doveva partecipare al Palio delle Antiche Repubbliche Marinare, mi fratturai una vertebra lombare. Rimasi bloccato a letto dal gesso per 40 giorni, con in testa la sentenza di tutti i medici che mi avevano in cura: carriera agonistica conclusa! Dura da digerire. Dopo la guarigione non mi rassegnai al giudizio degli specialisti e pian piano si  rafforzò in me l'idea di provare a continuare quantomeno con la voga veneta, lasciando perdere il sedile fisso ("no stegheo dir a mia mujer ma dopo qualche ano go ripreso anca co quea").




La rieducazione motoria fù faticosisissima ed il graduale recupero per raggiungere livelli agonistici accettabili, tormentato. Pian piano rientrai nei ruoli delle regate comunali con risultati altalenanti ma sempre in continuo miglioramento col passare degli anni. Anche se dà allora dovetti convivere con un senso di disagio e di sfiducia interiore che quel triste evento lasciarono in me. Tra le innumerevoli regate alle quali ho partecipato, c'è n'è una sola che mi ha dato dispiacere, lasciato l'amaro in bocca e portato, unica volta nella mia carriera, a protestare vivacemente. Regata di Murano 1970. Testa a testa per tutta la gara tra me e Sergio "ciaci" Tagliapietra. All'entrata di Canal Grande di Murano c'era la "bricola" da rispettare. Come oggi, anche allora il percorso imponeva di traguardarla "premando" (lasciandola a destra n.d.r.). Io feci il percorso regolare mentre Sergio tagliò per dentro accorciando il suo percorso e prendendomi quei venti metri di vantaggio che lo portarono a vincere. C'erano tutti i palesi presupposti per la sua squalifica eppure i gudici non ebbero orecchie per le mie proteste. E tanto meno le ebbe la carta stampata che giudicò "veniale" l'infrazione commessa dal mio avversario che vinse con 3 secondi di vantaggio. Ancor oggi mi chiedo se "ciaci" sente davvero sua quella bandiera rossa. Ed il 1970 è stato anche l'anno della mia rivoluzione tecnica. Il più grande regatante della storia, Albino "strigheta" Dei Rossi, mi propose di girarmi e di vogare a prua. Pur di vogare con LUI lo feci. Che esperienza indimenticabile! Da allora fui "provino" per sempre. Il periodo più sereno della mia storia sportiva, coincide con gli anni trascorsi con Renato "chinica" Dal Mistro. Io e lui siamo stati legati da un sentimento di profonda amicizia che ancor oggi conserviamo. E arriviamo al 1984: "gò vinto eà storica in gondolin!!!" Finalmente!!! Una vittoria attesa, inseguita, voluta ed arrivata in coppia con Luciano "panna" Tagliapietra: che soddisfazione!







Come si vedrà più avanti, nel palmares, ritengo di non aver vinto molto (n.d.r.: ma che film hai visto bepi?). Un pò di fortuna e cattiveria in più, unite a qualche scorrettezza ben dosata e "sopportata" dai giudici a mo' di aiutino sarebbero state utili per regalarmi maggiori soddisfazioni...ma tutto ciò non faceva parte dela mia indole. Sono convinto che per essere campioni non basta ottenere le soddisfazioni agonistiche che ho avuto la fortuna di togliermi. Etica, comportamenti, rispetto degli avversari e delle regole, umiltà nella vittoria, dignità nella sconfitta! Questi sono i valori che ho sempre perseguito per me stesso ed insegnato ai più giovani. Nello sport come nella vita. Concludo dicendo della passione che mi ha conquistato da più di un decennio, una volta smessi i panni del regatante: il ciclismo! Mi son fatto una bella bici da corsa, abbigliamento tecnico, e con i miei compagni della società "Pedale Veneziano" continuo a mantenermi in salute con delle lunghissime, faticose quanto piacevoli scampagnate!





Spero di aver usufruito di questo spazio regalando qualche emozione a tutti coloro che mi hanno letto, agli appassionati, ai tifosi ed agli amici. Infine, spero pure di aver lasciato ai miei avversari e compagni di voga, un buon ricordo di me.



IL PALMARES
 

REGATA STORICA GONDOLINI
( 28 PARTECIPAZIONI - 16 BANDIERE)
 1 ROSSE 4 BIANCHE  8 VERDI  3 BLU




REGATA STORICA CAORLINE
( 13 PARTECIPAZIONI - 9 BANDIERE)
  2 ROSSE 3 BIANCHE  3 VERDI  1 BLU


REGATA DI MURANO
(29 PARTECIPAZIONI - 25 BANDIERE)
9 ROSSE 9 BIANCHE  4 VERDI  3 BLU






 
REGATA DI BURANO
(29 PARTECIPAZIONI - 16 BANDIERE)
 0 ROSSE 5 BIANCHE  5 VERDI  6 BLU



REGATA DI PELLESTRINA
(20 PARTECIPAZIONI - 14 BANDIERE)
4 ROSSE 3 BIANCHE  4 VERDI  3 BLU



REGATA DELLA GIUDECCA
(20 PARTECIPAZIONI - 12 BANDIERE)
2 ROSSE  BIANCHE  4 VERDI  1 BLU 



REGATA DE LASENSA
( PARTECIPAZIONI - 1 BANDIERA)
0 ROSSE  0 BIANCHE  O VERDI  1 BLU


REGATA DI MESTRE (CANAL SALSO)
(16 PARTECIPAZIONI - 8 BANDIERE)
1976 SU GONDOLE A DUE REMI (DAL MISTRO R. 2° CLASS)
0 ROSSE  3BIANCHE  2 VERDI  3 BLU


REGATA DEGLI ALBERONI
(7 PARTECIPAZIONI - 7 BANDIERE)
1 ROSSE 3 BIANCHE  2 VERDI  1 BLU






REGATA DEI SS GIOVANNI E PAOLO
(2 PARTECIPAZIONI - 2 BANDIERE)
1 ROSSE 1 BIANCHE  0 VERDI  0 BLU


 REGATA DEI SS GIOVANNI E PAOLO (1 REMO)
(2 PARTECIPAZIONI - 2 BANDIERE)
0 ROSSE 1 BIANCHE  1 VERDI  0 BLU


REGATA MISTA DI SANT'ERASMO
(16 PARTECIPAZIONI - 11 BANDIERE)
4 ROSSE 4 BIANCHE  2 VERDI  2 BLU


REGATA DELLA SOLIDARIETA (MIRA)
(5 PARTECIPAZIONI - 4 BANDIERE)
2 ROSSE  1 BIANCHE  1 VERDI  0 BLU


FINALISTA OLIMPIADI DI TOKIO(6°)
"OTTO"


PALIO DELLE ANTICHE REPUBBLICHE MARINARE 
 (8 PARTECIPAZIONI)
5 PRIMI  3 SECONDI 



 LA CARRIERA DA POPPIERE CON I SEGUENTI "PROVINI"
DE NAT PIETRO "TESTA CALDA"
BASTASI BRUNO "TORETO"
VIANELLO GIANNINO "TESTACALDA"
TOSO MATTIA
(GIOVANISSIMO CRESCIUTO FIN DA BAMBINO - 5°)


 LA CARRIERA DA "PROVINO" CON I SEGUENTI POPPIERI
DEI ROSSI ALBINO "STRIGHETA" 
VIANELLO GIANFRANCO "CREA"
DAL MISTRO RENATO "CHINICA"
DEI ROSSI BRUNO "STRIGHETA"
CATANZARO ANTONIO "POSTIN"
TAGLIAPIETRA LUCIANO "PANNA"
VIGNOTTO BRUNO "VELENO"
  
 




...DICONO DI LUI...

GIORGIO CROVATO
Essere “campione del remo” a Venezia ha un significato preciso. Appartiene a questa speciale categoria il regatante che riesce ad affermarsi nella regata più prestigiosa, quella in Canalazzo. Se poi il campione si conferma anche nell’unica competizione su gondole a un remo, prevista dal calendario comunale, quella di Murano, la sua consacrazione è definitivamente affidata alla storia delle regate veneziane. Giuseppe Schiavon, soprannominato Bufalo dai propri tifosi, con le bandiere rosse in Storica e a Murano e le numerose altre conquistate nelle “classiche” di Burano, Pellestrina e Giudecca è incluso tra i grandi campioni del Novecento. Lo stile raffinato, le qualità di atleta, essendo stato anche olimpionico di canottaggio, accanto all’indole nobile e rispettosa, contraddistinguono nella memoria collettiva del mondo del remo il grande Bufalo, regatante muranese.




ALBERTO VITUCCI
Nel 1964, quando Giuseppe "Bepi" Schiavon partecipava alle Olimpiadi di Tokio con l’otto del Gruppo Remiero Murano, avevo otto anni. Troppo pochi per ricordare direttamente quelle gare e quei personaggi quasi mitici che appartengono all’epoca d’oro dello sport. "Bepi" l’ho conosciuto molti anni più tardi. Quando vinse la sua Regata Storica nel 1984, in coppia con il buranello "Panna". E poi quando, appeso il remo al chiodo, si è dedicato ad allenare la figlia Luisella e il genero Rudi Vignotto, entrambi oggi ai vertici della voga. Grande tecnica e grande potenza (per niente lo hanno soprannominato "Bufalo") ma soprattutto grande  sportività. Educazione e disciplina, misura nelle vittorie e dignità senza esagerare nella protesta quando andava male. Patrimonio formato anche nei lunghi anni del canottaggio. Un grande campione, il Bufalo,  ma anche una persona di livello. Un grande vecchio del remo, esempio per i giovani e lo sport veneziano. Molti campioni di oggi  hanno ancora tanto da imparare da lui .



GIOVANNI GIUSTO

 Giuseppe Schiavon “Bufalo” …è sicuramente uno dei soprannomi più azzeccati tra i Regatanti. Bufalo, un grande e forte animale, lento, ma inarrestabile nella sua poderosa e spaventosa corsa. Movimenti ampi e controllati durante l’esuberante sequenza dell’azione, una potenza perfetta e regolare nell’impetuoso, dirompente e ostinato avanzare. Non un cenno di fatica, nessuna esitazione o distrazione, massima concentrazione e controllo, nessun spreco di energia e un unico obiettivo, l’ostinato raggiungimento della meta predestinata : il traguardo. Questo è Bepi Schiavon, “il Bufalo”. Questo è il Schiavon che fin da bambino vedevo e queste sono le immagini che di Lui ancora conservo. Soprattutto quando con la sua inconfondibile vogata ad un remo si distingueva tra le altre nove nella regata di Murano. Una sola passata in acqua contro le due o tre degli altri. Sembrava in passeggiata, eppure dominava …un vero e determinato Campione, un vero Bufalo della Laguna.
Giovanni Giusto
Presidente Coordinamento  Associazioni Remiere di Voga alla Veneta



SAVERIO PASTOR
"Bufalo": essere possente ma mansueto, essere sociale che necessita grandi spazi. Direi che il soprannome di Bepi non poteva essere migliore.
Non a caso lo abbiamo visto protagonista di regate e oggi lo scopriamo anche ciclista... e io lo ricordo anche appassionato di camminate in montagna (ci siamo incontrati al Rifugio Chiggiato, se non sbaglio). Possente, non veloce ma di grandissima resistenza. Chi non lo ha visto alle eliminatorie non ne può aver capito l'essenza atletica: partiva con una lunga potente vogata con un ritmo leggermente più lento degli avversari che però manteneva fino all'arrivo, dopo mezz'ora di sforzo costante; poi si alzava dalla posizione concentrata per mantenere un baricentro basso, tornando il gigante di sempre. Ne usciva sempre come possibile bandierabile.... poi si sa, le regate sono altra cosa e, come dice anche lui qui sopra, entrano in ballo altri aspetti non sempre legati all'atleticità ed alla tecnica. Ho avuto la fortuna di vederlo in bottega nel periodo in cui vogava con "Ciano Panna", mio fedele cliente da sempre. Era un proviere con caratteristiche singolari. Oltre al ritmo particolare usava remi diversi dagli altri: leggermente disassati in avanti piuttosto che indietro, che lo impegnavano maggiormente nelle impalate, con probabile beneficio per il poppiere. La sua indole da gigante buono è largamente condivisa e mi piace quindi l'immagine, qui sopra, dov'è assieme al suo amico giapponese: oltre alla simpatica sproporzione tra i due essa raffigura una grande amicizia che hanno saputo mantenere viva nonostante i lunghi anni e le migliaia di chilometri.... non è da tutti!   Grazie



RENATO DAL MISTRO "CHINICA"
Descrivere Giuseppe Schiavon (Bufalo)? Un amico, un compagno, un atleta con la "A" maiuscola. Fisico asciutto, serio, meticoloso, dalla vogata elegante e possente. L'anno 1973 fu il primo dei campioni che mi diede fiducia e che mi scelse come compagno. La sua personalità mi esaltava e un pò mi intimidiva. Con lui feci subito il salto di qualità. Siamo stati assieme per 7 stagioni, raggiungendo sempre ottimi piazzamenti. Anni meravilgiosi, e ricordi bellissimi. Grazie Bepi Amico mio, della tua fiducia e della tua amicizia che coltivo ancora adesso. Ciao Bepi, Chinica!


GIUSEPPE "BEPI SUSTE" ROSSI

"Bepi" Schiavon è della mia classe, 1941 e abbiamo fatto un piccolo periodo di servizio Militare assieme a La Spezia (vedi foto in un momento di franchigia nella spiaggia di lerici, in alto da sinistra Bepi " Suste ", Giuseppe Schiavon " Bufalo", un amico e il padre di Giampaolo D'Este, Umberto). Entrai nel mondo delle regate quando lui era già un campione affermato. Ricordo un particolare della Regata Storica del 1989 su gondolini quando tagliai il traguardo al secondo posto e i giudici mi declassarono al quarto posto. In un secondo momento quando parlai con Schiavon di questo episodio, poichè lui stava nella mia scia, mi confidò onestamente che la ragione era dalla mia parte. Giuseppe Schiavon " Bufalo" è un uomo di poche parole che con il remo ha fatto parlare di sè.



GIANANTONIO "EL POSTIN" CATANZARO
"Ze stà merito de to papà Massimo se gò podesto far do stagion co Bepi". Eravamo ad una cena con la nostra compagnia e mi disse che se mi sarebbe piaciuto vogare con "Bufalo" avrebbe fatto in modo che succedesse. E così fù! Che atleta magnifico, che cura dei minimi particolari, che puntualità, che cuore, che pazienza in tutte le occasioni e con tutti, che facilità nel rimanere in riga e non scantinare mai in una serata tra amici durante la stagione! Quante cose ho imparato da lui sebbene non fossi stato un neofita della voga. "Me piase vogar co ti perchè sora quea pupa ti stà in ponta de pìe", mi disse. Ricordo ancora il gesto delle due dita sbattute sol polso, allorchè per colpa del "Moscone" (Il motore da 3,5 hp) che non andava in moto, arrivai in ritardo a Murano, in cofano, alla valesana, per l'allenamento... Ricordo le merende giuste che mi portava dopo ogni uscita... Ricordo come mi aprì la porta di casa e la cucina. Era una sera di nebbia fitta e non voleva che rischiassi il peggio rincasando in barca. Un orgoglio essere stato suo compagno ed essergli tuttora amico!



GIUSEPPE "BEPI" FONGHER

Un campione che ha rappresentato ed è stato il riferimento per tantissimi anni di un'intera isola. Ha sicuramente ottenuto molto meno di quanto avrebbe meritato in quanto a risultati, anche se ha lasciato il segno in quanto a stile e tecnica di voga. Avversario sempre temuto per anni era l'equipaggio di riferimento da battere. Ci siamo incontrati ormai alla fine della nostra carriera ma ho avuto modo di divertirmi ugualmente con lui: In particolare un anno dopo aver remato sempre a poppa gli ho chiesto di remare “centrobarca” a prua per la Regata Storica delle Caorline. Lui accettò la sfida e con pochi giorni di allenamento a prua ha fatto la differenza portando con la sua classe il nostro equipaggio a vincere.


PALMIRO FONGHER
Ricordo con piacere la figura di "Bepi" Bchiavon. Persona rispettosa e gradevole nei rapporti interpersonali con la quale non ci sono mai stati problemi a livello di umana convivenza. Un amico. Come regatante ho sempre ammirato il suo stile sopraffino, l’eleganza e sopprattutto la correttezza in gara, il rispetto per gli avversari ed il modo con il quale superava la rabbia causata da un torto subìto. Il rammarico per non aver avuto almeno un’esperienza con lui come “provino”, di non aver fatto una stagione con lui. Ipotesi che in un certo momento era nell’aria.



FRANCO "STRIGHETA" DEI ROSSI
“Bufalo”? Un regatante che ha dimostrato, parlando poco, grande stile, potenza fisica ed estrema correttezza prima, durante e dopo ogni gara! E disappunto per lui in quanto, dai racconti in questo caso rabbiosi di mio padre (Albino Dei Rossi “strigheta”, n.d.r.), è incappato, come suo “provino”, in quello che forse è stato l’unico errore commesso in una carriera così importante come la sua! Nel 1970 vide in lui le caratteristiche ideali per diventare un gran motore e lo convinse a girarsi di banco. Superate in scioltezza le eliminatorie per la Regata Storica, in gara, appena fuori dalle corsie, “gigio strigheta” col gondolino rosso lo portò inspiegabilmente a “torzion sora san giorgio” lasciando campo libero a “bepi” Fongher-Sergio “ciaci” Tagliapietra e facendosi infilare anche da Palmiro Fongher-Giannino Vianello “testacalda”. La quarta bandiera fù de i fratelli Bruno e Benito Vignotto.



FABIO ZANE
Ho sempre ammirato lo stile di voga di "Bepi" Schiavon. Quello che mi è rimasto impresso di più è la sua vogata perfetta ed elegante. Ma la cosa che mi colpiva era l'autocontrollo che riusciva ad avere in qualsiasi circostanza di regata, sia in partenza, sempre molto concentrato, sia durante la gara. E mai si lasciava prendere e distrarre dai vari intoppi che ci potessero essere stati durante una regata. UN VERO CAMPIONE!!!






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L'ARTICOLO DELLA VITTORIA IN STORICA (1966)..........E QUELLO SULLA   REGATA DI MURANO (1970)                                                                                                    



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